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Salute

Tre risonanze entro 72 ore, ma la prima data disponibile è tra 60 giorni

Il medico le prescrive tre risonanze urgenti da fare entro 72 ore, ma la prima data disponibile è tra 60 giorni

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Stefania doveva sottoporsi a tre risonanze magnetiche da fare entro 72 ore prescritte dal suo medico di base con urgenza massima. Dopo svariate telefonate al centro unico prenotazioni, Stefania non ha trovato nessuna disponibilità. La prima data possibile, infatti, era dopo 60 giorni. Non ha potuto fare altro se non rivolgersi ai vertici di Ats, l’agenzia di tutela della salute.

I tentativi di Stefania sono stati diversi. Dopo aver ricevuto risposte negative alla sua richiesta, ha iniziato a scrivere mail, a chiamare gli Uffici preposti alle relazioni con il pubblico, all’ Asst Rhodense, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Rhodense, ma niente. I suoi dolori, intanto, si acutizzano sempre di più.

Dopo alcuni giorni decide di contattare il Coordinamento Urp Ats di Milano e mette la mail in copia alla trasmissione radiofonica 37e2 e il Comitato medici. Il giorno dopo, finalmente, arriva una telefonata. Vittorio Agnoletto, il professore, medico, attivista di Medicina democratica e conduttore di 37e2 visiona il caso.

Quando, chi di dovere, sente che la trasmissione si sta muovendo per aiutare Stefania, risolve tutto trovando posto per le risonanze nel giro di brevissimo tempo. Stefania ha dovuto superare ben 12 passaggi prima di arrivare dove avrebbe dovuto con una sola telefonata.

L’iter infinito per prenotare 3 risonanze

Dopo aver chiamato il Centro unico di prenotazione Lombardia ed avere avuto risposta negativa alla sua richiesta, si rivolge all’Ufficio relazioni con il pubblico scrivendo una mail. Il giorno dopo riceve una risposta nella quale confermano che non facevano una prestazione, mentre per le altre due doveva rivolgersi all’l’Asst di Garbagnate-Rho.

Ma Stefania non poteva più aspettare. I dolori diventavano sempre meno sopportabili. Ha chiesto, quindi, al suo medico di base di farle tre ricette diverse. In questo modo, forse, avrebbe potuto sveltire l’iter burocratico trovando tre strutture in grado di fare le risonanze in breve tempo.

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Le uniche disponibilità, però, erano a maggio, comunque troppo lontane. E per la risonanza magnetica al bacino, invece, ancora non riusciva a trovare la struttura che potesse farla. Dopo un ultimo tentativo al Galeazzi Sant’Ambrogio, Stefania decide di rivolgersi ai vertici di Ats.

Ha scritto direttamente al Coordinamento Urp Ats di Milano mettendo in copia 37e2 e il Comitato medici, di cui lei stessa fa parte. Finalmente il giorno dopo arriva la tanto attesa telefonata. Stefania è riuscita ad avere i suoi appuntamenti, ma solo dopo aver percorso molte strade ed avere perso tempo.

La sanità soffre da anni di alcune criticità che le linee di programmazione 2023 tenteranno di risolvere. Carenza di medici, liste di attesa interminabili e pronto soccorso affollati, sono le prime voci su cui la Regione Lombardia sta cercando le soluzioni. Le idee su come risolvere la questione ci sono, ora si tratta di metterle in pratica.

Risolvere le criticità della sanità

Questa è la scommessa che intende vincere l’assessorato al Welfare nella persona di Guido Bertolaso. Il progetto sarà sostenuto da risorse per 180 milioni di euro ripartiti in: 28 per l’assistenza domiciliare, 29 per nuove assunzioni per i dipartimenti funzionali di prevenzione, 15 per il personale ospedaliero, 80 per gli infermieri di famiglia, 10 per le associazioni di medici di medicina generale e 18 per centri diurni e comunità terapeutiche.

Uno dei punti su cui servirà agire di più è prorpio quello di accorciare le liste di attesa. Sono oltre 65.000 persone quelle che devono attendere, a volte, anche parecchi mesi per una visita specialistica. Al momento le varie strutture hanno già contattato 17.000 pazienti per anticipare le visite che avevano programmato.

Un monitoraggio attivo e attento fatto in gennaio di quest’anno, ha permesso di verificare i tempi di attesa e di poter prenotare le visite di controllo direttamente dallo specialista o dal medico di medicina generale. Un protocollo attuabile attraverso l’incremento del numero delle agende prenotabili e allo stanziamento di 10 milioni di euro.

Questi soldi sono serviti a spostare la proroga dei contratti di reclutamento straordinario attivati per il recupero delle liste d’attesa e per gli incentivi riconosciuti al personale dirigente e al comparto per le prestazioni aggiuntive, al 31 marzo 2023. Ora non rimane che aspettare altre azioni da parte della Regione affinchè non ci siano più altre situazioni come quella di Stefania.

Published by
Liana Cinelli