Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alla ricezione della tredicesima mensilità da parte del loro datore di lavoro. C’è, però, una notizia molto brutta che potrebbe rovinare i piani di milioni di persone. Ecco i dettagli.
La tredicesima mensilità spetta a tutti i lavoratori dipendenti, appartenenti sia al settore pubblico che a quello privato. Essa spetta anche a tutti i pensionati e viene erogata direttamente dall’INPS. Nel caso dei lavoratori, invece, a provvedere al versamento della tredicesima sarà il datore di lavoro.
Rappresenta, quindi, una sorta di regalo fatto ai lavoratori e ai pensionati nel mese di dicembre, i quali vedranno raddoppiarsi le entrate sul conto corrente in prossimità dell’arrivo del Natale. A prescindere dal lavoro e dallo stipendio, quindi, tutti i lavoratori dipendenti riceveranno la tredicesima a dicembre. Anche i lavoratori part time avranno diritto alla tredicesima sul proprio conto corrente.
La stessa cosa accade per tutti i pensionati, a prescindere dal reddito annuo. Sono esclusi, invece, dalla ricezione della tredicesima tutti i lavoratori autonomi e in possesso di partita IVA.
La tredicesima, in pratica, rappresenta un mese di stipendio in più pagato al singolo lavoratore dipendente. Essa viene calcolata in base al lavoro svolto nei precedenti 12 mesi. Corrisponde a 1/12 della retribuzione lorda annua del lavoratore, a patto che egli abbia lavorato in modo costante.
Nel caso in cui siano state presenti delle “pause”, la tredicesima sarà ricalcolata tenendo presente questo particolare accadimento.
Scopriamo quale brutta notizia hanno ricevuto i lavoratori dipendenti in merito alla tredicesima mensilità di quest’anno. Ecco tutte le ultime novità su una modifica attuata.
Duro colpo per questi lavoratori
Il Decreto Lavoro approvato a maggio dal Governo con a capo Giorgia Meloni ha reso noti gli importanti aumenti sugli stipendi di milioni di lavoratori dipendenti del nostro Paese. In pratica, si è deciso di attuare un importante taglio del cuneo fiscale sugli stipendi fino alla fine di quest’anno.
Un modo per contrastare l’inflazione e il carovita e per dare maggiore liquidità agli italiani in un periodo economico non certo facile. A inizio anno, la Legge di Bilancio approvata dal Governo italiano aveva già previsto alcuni tagli del cuneo fiscale per una larga fetta di lavoratori dipendenti del nostro Paese. Da luglio, però, le percentuali su tale taglio fiscale sono state ulteriormente alzate, fino alla fine del 2023.
Il cambiamento ha reso felici molti lavoratori dipendenti. Scopriamo che cosa è avvenuto. In pratica, tutti i lavoratori dipendenti in possesso di un reddito inferiore ai 35 mila euro annui hanno ricevuto un importante aumento in busta paga già da gennaio. Esso da luglio, come detto, sarà ancora più sostanzioso.
Per quale motivo, però, quest’anno ci saranno meno soldi in busta paga in riferimento al versamento della tredicesima mensilità? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Meno soldi sulla tredicesima: ecco il perché
Il taglio del cuneo fiscale a gennaio 2023 è stato fissato al 3% per tutti i lavoratori dipendenti con un reddito annuo minore a 25 mila euro. Esso si attesta sul 2% per tutti i lavoratori con un reddito annuo compreso fra 25 mila euro e 35 mila euro. Gli aumenti in busta paga sono stati importanti, ma da luglio essi aumenteranno ancora di più.
Il Governo, infatti, attraverso il Decreto Lavoro approvato a inizio maggio, ha reso noto che le percentuali sul taglio del cuneo fiscale aumenteranno dal 3% al 7% per i lavoratori dipendenti con reddito inferiore ai 25 mila euro annui. Per chi ha un reddito compreso fra 25 mila euro e 35 mila euro, invece, tale percentuale di taglio salirà dal 2% al 6%. L’aumento in busta paga, quindi, sarà notevole per una larga fetta di lavoratori italiani.
Chi ha uno stipendio lordo mensile non superiore a 2 mila e 692 euro, quindi, beneficierà di molti soldi in più in busta paga fino al dicembre 2023.
Si attendevano in questi giorni importanti novità anche in merito alla tredicesima mensilità. La notizia che ti stiamo per dare, però, non è quella auspicata. Su tale mensilità, infatti, non verrà applicato l’aumento della percentuale sul taglio del cuneo fiscale. Verranno, quindi, applicate le percentuali del 2% e del 3% di taglio, al posto di quelle appena accennate del 6% e del 7%.
La tredicesima, quindi, sarà un po’ meno ricca rispetto agli stipendi dei mesi compresi fra luglio e dicembre. La notizia è stata ufficializzata anche dall’INPS.