Trenitalia. Centinaia di passeggeri lasciati a piedi senza alternative dopo che un treno diretto da Parigi a Milano ha fatto dietrofront tornando verso la capitale francese
Un pomeriggio e una serata da incubo, un’esperienza caotica per i viaggiatori del treno 9287, partito sabato pomeriggio alle 15.14 da Parigi e atteso a Milano alle 22.15. Tuttavia, le cose non sono andate come previsto. Una volta arrivato a Lione alle 17.08, in perfetto orario, il convoglio è improvvisamente rimasto fermo per diverse ore, prima di essere dirottato verso la capitale francese, senza mai raggiungere Milano.
La causa di questa situazione assurda risiede negli scontri tra la polizia e i manifestanti No Tav in Savoia, che hanno bloccato la linea ferroviaria. Ciò ha reso impossibile il passaggio del treno. Pur non avendo responsabilità sulla questione, è stata la gestione di questa emergenza da parte di Trenitalia ad essere oggetto di critiche da parte dei passeggeri presenti a bordo. Centinaia di persone si sono ritrovate senza informazioni a Lione, lasciate a sé stesse senza alcuna soluzione alternativa di rientro a Milano.
Una passeggera sconvolta ha riferito: “Siamo stati lasciati a Lione senza nessuna indicazione o sostegno. Il personale di Trenitalia si è limitato a comunicarci la situazione, escludendo qualsiasi soluzione alternativa per raggiungere Milano”. Un’altra passeggera ha confermato questa testimonianza. Ha riferito: “Siamo rimasti fermi per due ore a Lione. Poi ci hanno informato che il treno sarebbe tornato a Parigi e ognuno sarebbe dovuto arrangiarsi”. Molti passeggeri hanno deciso di scendere a Lione, nonostante fosse distante quasi 500 km da Milano, con altre 4 ore e 45 minuti di viaggio da affrontare, per cercare un’alternativa di trasporto per la notte e il viaggio successivo.
Solo in serata, quando il treno era ormai quasi di nuovo a Parigi, i passeggeri hanno ricevuto un messaggio SMS da Trenitalia che li informava della possibilità di richiedere il rimborso del 50% del biglietto. Questo comunicato tardivo ha aggiunto ulteriore frustrazione a un’esperienza già sconvolgente per i viaggiatori, che si sono trovati costretti a cercare soluzioni alternative per il pernottamento e il proseguimento del viaggio.
Il fallimento nella gestione dell’emergenza da parte di Trenitalia è emerso chiaramente in questa situazione. La mancanza di comunicazione tempestiva e di assistenza adeguata ha lasciato i passeggeri in uno stato di confusione e incertezza. Inoltre, l’offerta di un rimborso del 50% del biglietto è sembrata inadeguata per compensare l’inconveniente subito.
Questo scandalo mette in luce la necessità di migliorare la preparazione e la reattività delle compagnie ferroviarie di fronte a situazioni di emergenza. I passeggeri hanno il diritto di ricevere informazioni chiare, assistenza adeguata e soluzioni alternative quando si verificano problemi imprevisti. È fondamentale che le compagnie ferroviarie si impegnino a garantire un servizio di qualità e un’adeguata gestione delle situazioni di emergenza per preservare la fiducia dei passeggeri e il buon funzionamento del trasporto pubblico su rotaia.