Altro blitz a Milano che ha portato al sequestro di cocaina e armi in una cantina di proprietà di uno degli indagati
Nel corso dell’operazione denominata Vico Raudo la polizia ha arrestato 49 persone. Le accuse sono state di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, minacce, estorsione, violenza, incendio, detenzione illegale di armi aggravata dalla finalità mafiosa e reato di intestazione fitizia di beni.
Il blitz della suqdra mobile coordinata da Marco Calì, ha permesso di infliggere un duro colpo alla Locale di Rho. Una struttura mafiosa già conosciuta e, dopo il blitz, le forze dell’ordine hanno avuto la certezza che l’organizzazione si stava ricostituendo. Gaetano Bandiera, il capo indiscusso della Locale di Rho fu condannato per associazione di stampo mafioso. Scontata la pena ha cercato, con l’aiuto della famiglia, di imporre nuovamente il suo comando sul territorio milanese.
Lo arrestarono in seguito alla maxi operazione denominata Infinito. Ma già a partire dal 2010 si conosceva la sua lunga frequentazione con alcuni esponenti della Lombardia, partendo da Carmelo Novella, capo secessionista di tutti i gruppi mafiosi trapiantati al Nord e che fu assassinato nel 2008 a San Vittore Olona.
In una delle tante intercettazioni agli atti in seguito all’inchiesta della Dda, si leggono le minacce in stile mafioso che uno tra gli arrestati rivolge al telefono al suo interlocutore. I toni sono sicuramente inquietanti e mostrano quanto la persona in questione non avesse nemmeno interesse a limitarsi nonostante sapesse di essere ascoltato.
Dopo gli arresti del 2022, ulteriori indagini hanno appurato quanto l’organizzazione sia operativa sul territorio e pericolosa. I vari sequestri di sostanze stupefacenti e di armi lo hanno dimostrato. In un’occasione la polizia ha potuto sequestrare un vero arsenale non solo di armi comuni, alcune delle quali clandestine, ma anche di quelle da guerra e relative munizioni.
Le forze dell’ordine, nonostante i vari sequestri, hanno continuato a investigare. Le indagini hanno portato a pensare alla presenza di altre armi e droga in una cantina di uno degli indagati. Dopo il via libera ad una perquisizione da parte della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, la polizia ha fatto irruzione nella cantina.
Gli agenti della Mobile guidati da Marco Calì hanno trovato e sequestrato 150 grammi di cocaina divisa in sei pacchetti, una bilancia elettronica e un fucile a canne mozze. Rinvenuti anche 1 revolver carico con 5 cartucce, 818 cartucce per varie tipologie di pistole e fucili di vario calibro.
La refurtiva sequestrata permetterà ai professionisti del Gabinetto regionale della polizia scientifica della Lombardia di poter condurre tutti gli accertamenti del caso. In seguito a questi, presto sapremo la provenienza delle armi e l’uso che la famiglia Bandiera ne avrebbe fatto.