Gli inquirenti hanno trovato sei biglietti scritti dal presidente di Visibilia prima di compiere il tragico gesto.
Il tragico evento risale alla notte di sabato 5 agosto. Luca Ruffino, da solo, nella sua casa di Milano, in via Spadolini, ha deciso di mettere fine alla sua vita. Gli investigatori, nel corso delle indagini, hanno trovato 6 biglietti autografi che hanno, quasi certamnete, messo la parola fine a quanto accaduto.
Sui biglietti gli inquirenti hanno letto solo parole di perdono per il gesto che aveva deciso di compiere e tutti rivolti ai figli e alla compagna. Quest’ultima è stata l’ultima persona che lo ha sentito. Si trovava in Sardegna in vacanza e aveva chiamato Ruffino per un saluto.
Sentendolo, però, triste, aveva allertato il figlio Mirko, uno dei due figli dell’editore. Dopo alcune telefonate alle quali non aveva ricevuto risposta, si era recato direttamente a casa del padre per accertarsi che stesse bene. Una triste sorpresa, però, lo aspettava.
Ritrovato il corpo senza vita dal figlio Mirko
E’ stato proprio lui, Mirko, infatti, a ritrovare il corpo senza vita del padre nella sua camera da letto. Ha, poi, allerato subito i soccorsi, ma per il padre non c’era più nulla da fare. Aveva messo fine alla sua vita sparandosi un colpo alla tempia con la sua pistola.
Un’arma che il titolare di Visibilia, la società di cui era il maggiore azionista, per la quale aveva un regolare porto d’armi. Nei sei bigliettini recuperati dagli inquirenti, solo parole di scusa e di perdono rivolte ai famigliari, ai parenti, ai colleghi e agli amici.
Ha tenuto anche a precisare che la decisione di togliersi la vita in casa era stata dettata dal fatto di non voler spaventare i colleghi e i dipendenti presenti in ufficio. In casa sapeva che sarebbe stato solo. Se ne è andato facendolo in privato e senza disturbare nessuno.
Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno spinto il 60enne Ruffini a compiere un gesto così forte e definitivo. Si, perchè, sembra non ci sia alcun dubbio sul fatto che si sia trattato di un suicidio, anche se sul fatto è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
E, in relazione a questo, la pm Adriana Bartolucci, nel momento in cui riceverà tutti gli incartamenti da parte della polizia giudiziaria, potrà fissare la data dell’autopsia. Le indagini continuano per comprendere il perchè un uomo in salute e affermato abbia preso questa decisione.
Un gesto, ancora, senza movente
Per il momento, infatti, non sembrerebbero esserci riferimenti di alcun genere con il caso Visibilia che ha visto coinvolta il ministro Santanchè, ex proprietaria delle quote che ha, poi, venduto a Ruffino lo scorso ottobre. In questa società era il maggior azionario.
Aveva anche fondato Sif Italia, in cui ricopriva i ruoli di presidente ed amministratore. Da alcune indagini sembra anche che godesse di buona salute. Quindi gli inquirenti hanno scartato anche l’ipotesi di una malattia terminale. Insomma, un gesto ancora avvolto nel mistero.