Sulle montagne di Schilpario, nel bergamasco, il soccorso alpino ha ritrovato, nella giornata di ieri, l’escursionista disperso
Un uomo di 67 anni era disperso da lunedì 19 giugno. Stava facendo un’escursione sui monti del bergamasco, nella Valle del Vo. Era sul sentiero del rifugio Tagliaferri a Schilpario. Dopo l’allarme dei famigliari, che non lo vedevano tornare, si sono subito mossi i soccorsi sia per via terra che dall’alto.
I soccorsi del Corpo Nazionale Alpino e speleologico e il Sagf, soccorso alpino Guardia di finanza, hanno lavorato giorno e notte per ritrovare il 67enne di Fidenza. Alla fine, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 21 giugno,lo hanno individuato all’interno di un canale e i soccorritori hanno recuperato il corpo calandosi in corda doppia.
Sono intervenuti anche i tecnici della Delegazione Orobica del Cnas con i droni per velocizzare le ricerche. Insieme a loro anche i carabinieri di Vilmore, il soccorso alpino della Guardia di finanza e i vigili del fuoco. Nonosatente le diverse forze messe in campo, purtroppo non è stato possibile fare nulla. Il 67enne, nel momento del ritrovamento, era già deceduto.
Da capire il motivo dell’incidente
Dopo il recupero, la salma è stata portata e composta nel cimitero di Schilpario. Al momento è a disposizione dell’autorità giudiziaria. C’è ancora da capire, infatti, il motivo per cui il 67enne è finito nella scarpata. Puè essere che sia scivolato mentre camminva o che sia stato colto da un malore improvviso.
Questo inizio settimana non è stato dei migliori per chi ama la montagna. In Valle di Scalve, presso il laghetto di Valbona, nei pressi del rifugio del Passo del Vivione, sempre nel bergamasco, è deceduto un altro escursionista. Roberto Guerini, papà di due bambini, mentre rientrava dalla sua passeggiata, è stato colto da un malore improvviso.
Nella mattinata di lunedì mattina, 19 giugno, è deceduto, precipitando da 400 metri, Angelo Panza. Con la compagna di cordata stava scalando il Monte Rosa a circa 4.400 metri di quota, quando è precipitato. La compagna è rimasta gravemente ferita dopo la caduta, ma ora, fortunatamente, è stata dichiarata dai medici fuori pericolo.
La camera ardente per Andrea, un alpinista molto esperto, un tempo direttore della Scuola Centrale di Scialpinismo del CAI e direttore della Scuola Regionale Lombarda, è stata allestita al Palamonti da dove partirà, probabilmente, venerdì per l’ultimo saluto. Nonostante la sua grande esperienza e passione, anche per lui la montagna è stata fatale.
Dati incidenti montani
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha riportato i dati relativi ai soccorsi effettuati in montagna per l’anno 2022. Rispetto al 2021 si sono contate il 13.5% in più cioè 504 vittime in totale. Le missioni di soccorso sono state in aumento, 10.367 in totale e le persone soccorse sono state 10.125 delle quali ferite 5.823.
Le persone che, maggiormente, richiedono l’intervento dei soccorsi alpini sono gli escursionista con il 50.2% dei casi. Chi cade con la mountain bike è il 9%, ma è in crescita in questi ultimi anni. Il 13.7% rigurda coloro che sono colti da malori improvvisi, il 7.8% riguarda chi pratica lo sci alpino, il 5.4% l’alpinismo eil 4.2% chi, invece, è un appassionato di funghi.
Camminare in montagna è un’attività salutare per il nostro benessere psicofisico. Purtroppo le persone che perdono la vita mentre svolgono una qualsiasi attività è in aumento, ma questo non deve fungere da deterrente. Basta avvicinarsi alla natura con rispetto scegliendo sentieri semplici per le prime volte e, solo dopo molto tempo, quelli un poco più difficili. Meglio sempre farsi accompagnare da una guida esperta.