Un feto è stato trovato morto all’interno di un cassonetto alla Caritas di Milano. La polizia sta indagando per cercare di capire chi abbia potuto commettere il gesto tanto grave e perché.
A pochi passi da piazza Giuseppe Occhialini, zona Città Studi a Milano, venerdì 28 aprile nel tardo pomeriggio è stata fatta una scoperta bruttissima, dolorosa.
Dei passanti hanno visto una coperta che avvolgeva un feto, buttata dentro un cassonetto della Caritas di via Botticelli e hanno subito allertato i soccorsi.
Sul posto sono arrivati nell’immediato i soccorritori dell’agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia. La centrale ha inviato sul posto dei paramedici e dei medici del 118 su automedica e ambulanza per cercare di salvare il bambino. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare, perché il feto probabilmente era già morto da tempo.
Subito dopo sono arrivati gli agenti della Questura, che però hanno mantenuto mantenuto la vicenda nel massimo riserbo. La zona è stata transennata dalla polizia per poter portare a termine tutte le operazioni in sicurezza tenendo i curiosi quanto più lontani possibile. Non è chiaro ancora se il bambino sia stato abbandonato nel cassonetto già morto. Potrebbe anche essere stato abbandonato vivo nella speranza che qualcuno potesse accorgersi e prendersi cura di lui.
Gli elementi di cui siamo in possesso per adesso sono pochi e non chiari per cui bisognerà attendere qualche giorno per avere un quadro completo e chiaro della situazione.
Il 118 è stato chiamato da passanti che hanno visto da lontano il feto avvolto dentro una coperta, che secondo quanto da loro rivelato era più simile ad uno straccio. Poi hanno chiamato i soccorritori nella speranza che il piccolo potesse essere vivo. Purtroppo però non lo era probabilmente da parecchio ore. Questo è soltanto uno dei tanti casi simili. Nel corso degli ultimi anni e degli ultimi mesi in particolare, diversi neonati sono stati abbandonati dalle famiglie.
Complice una situazione economica non serena, lavoro instabile e stipendio sotto la media. Ad oggi a Milano, così come in tutte le grandi città italiane, e non solo, le famiglie che non arrivano alla fine del mese sono veramente tante.