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Economia e Lavoro

Troveranno presto un assegno di 300 euro sul conto tutti questi lavoratori italiani

Nel mese di luglio è in arrivo un assegno di 300 Euro, ma non per tutti. Ecco chi sono i lavoratori che avranno una busta paga più alta.

Trecento euro – Imilanesi.Nanopress.it

Il mese di luglio si prospetta davvero interessante per alcune categorie di lavoratori. Per molti infatti, oltre al pagamento della quattordicesima mensilità, è previsto l’accredito di un assegno di 300 Euro. Vediamo chi sarà a beneficiarne.

Assegno di 300 Euro per alcuni lavoratori

A partire dal mese di luglio, oltre 1 milione di lavoratori vedranno un incremento significativo nella loro busta paga. A seconda delle posizioni lavorative, gli aumenti salariali varieranno da 182 euro a 365 euro. Questo è il risultato del pagamento dell’indennità erogata una tantum, corrispondente all’1,5% del salario, introdotta dal governo grazie alla manovra finanziaria approvata lo scorso anno. L’aumento ha validità dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023, anche se non sarà parte della tredicesima mensilità. La categoria che potrà beneficiarne è quella del settore scolastico, che comprende insegnanti, presidi e altro personale.

Assegno di 300 Euro – imilanesi.nanopress.it

Finora, questa indennità non era ancora stata corrisposta a causa di alcune complicazioni burocratiche legate al calcolo preciso dei cedolini sui quali andrà accreditato l’aumento. Tuttavia, tutti i passaggi necessari sono stati portati a termine e così, con lo stipendio di luglio, verrà effettuata anche l’erogazione dell’indennità una tantum e degli arretrati relativi al periodo da gennaio a giugno dello scorso anno.

Quali sono esattamente gli importi in questione? A seguito dei calcoli effettuati direttamente dalla Ragioneria generale dello Stato, sono state definite delle fasce. Vediamo quanto sarà corrisposto ai lavoratori del settore scolastico in base alla posizione e all’esperienza in servizio.

Le cifre degli assegni nel dettaglio

Vediamo nel dettaglio quali sono gli importi che le varie figure potranno ricevere. Prendendo come esempio un preside scolastico, l’aumento sarà di 52,22 euro mensili. Tenendo in considerazione che, oltre alla mensilità di luglio, saranno versati anche gli arretrati, l’importo totale che comparirà in busta paga sarà di 365,54 euro. Per un insegnante laureato con un’esperienza lavorativa compresa tra 28 e 34 anni, che si trovi a insegnare in una scuola superiore di 2°, l’aumento sarà pari a 42,30 euro, che può salire a 296,10 euro sommando gli arretrati. Per un insegnante delle scuole medie con alle spalle un servizio tra i 15 e i 20 anni, l’aumento mensile sarà di 34,60 euro. Considerando anche gli arretrati, nel cedolino di luglio saranno presenti 242,2 euro.

Inoltre, per un insegnante della scuola primaria con un’esperienza lavorativa tra 21 e 27 anni, il bonus una tantum sarà di 34 euro e sarà pagato a partire da luglio, che, sommati ai 6 mesi di arretrati accumulati da gennaio a giugno, porteranno l’importo totale nella busta paga a 238 euro.

Gli importi per il personale scolastico – imilanesi.nanopress.it

Per un collaboratore scolastico che abbia almeno 35 anni di servizio, invece, il bonus ammonta a 26,54 euro che, uniti agli arretrati, porteranno la busta paga a un totale di circa 185 euro.

Mentre il pagamento dell’indennità una tantum per il settore scuola ha finalmente visto delle novità, non c’è alcuna certezza ancora per tutti gli altri dipendenti statali, che vedono il proprio stipendio erogato dal MEF per mezzo di NoiPa. Questi lavoratori non è detto che ricevano il bonus nella busta paga di luglio. Quello che è noto è che gli uffici competenti si stanno adoperando affinchè questo sia possibile. Tuttavia, nel peggiore dei casi il pagamento dell’indennità sommata arretrati dovrebbe essere erogato entro il mese di agosto 2023.

Per quanto riguarda la sanità invece, i medici si sono recentemente incontrati con il ministro della salute Schillaci al fine di discutere il tanto atteso rinnovo del contratto di settore. La richiesta principale riguarda l’assegnazione di un numero più elevato di risorse per lo stesso rinnovo, oltre a riforme come quelle che riguardano gli straordinari non retribuiti e l’eliminazione del tetto massimo sulle assunzioni che invita sempre più a orientarsi verso i medici che lavorino con contratti a gettone.

Published by
Chiara Rossano