Nella notte del 16 settembre a Turbigo, località milanese, i carabinieri hanno arrestato un trentaquattrenne con l’accusa di omicidio. Il giovane ha sparato più colpi, ferendo un trentenne alla gamba e uccidendo un ragazzo di soli 23 anni.
Ci troviamo in un locale di Turbigo, quando durante una normale festa si consuma la tragedia sotto gli occhi increduli di tutti. Un trentaquattrenne di origine albanese, in preda ad una forte rabbia causata da un violento litigio, afferra la sua pistola e inizia a sparare. Ferito al polpaccio un trentenne; la vittima è un giovane di soli 23 anni.
L’omicidio, secondo la ricostruzione dei fatti, si è consumato intorno alle 23:30. La causa scatenante è stata un’accesa discussione esplosa per cause banali. All’interno del locale il 34enne accecato dalla rabbia ha afferrato l’arma e ha iniziato a sparare colpi. Un proiettile ha raggiunto il polpaccio di un 30enne.
Coloro che erano presenti alla festa hanno provato a circondarlo per fermarlo, ma nulla hanno potuto contro di lui: è riuscito a sparare il colpo fatale che ha raggiunto il collo del giovane 23enne. Il proiettile ha lesionato la carotide del ragazzo, e poche ore dopo i medici dell’ospedale di Legnano non hanno potuto fare altro che dichiarare il suo decesso. L’ambulanza ha trasportato d’urgenza l’altra vittima alla struttura ospedaliera di Busto Arstizio: il proiettile si è conficcato nel polpaccio.
Pare che i tre giovani coinvolti in questo fatto di sangue siano tutti e tre albanesi, parte di un gruppo di connazionali che ieri sera stava semplicemente festeggiando un compleanno. La festa è presto degenerata in tragedia: la causa sarebbe stata qualche sguardo di troppo rivolto ad una ragazza dello stesso gruppo.
Tutti gli amici delle due vittime si sono poi vendicati dell’autore del terribile gesto, iniziando a ferirlo pestandolo in un’altra rissa. Si sono dunque vendicati dell’omicida che al momento si trova in ospedale in gravi condizioni.
L’arma del delitto ritrovata è una calibro 6,35. Hanno poi scoperto che nel 2017 in provincia di Como è stata denunciata la scomparsa di questa stessa pistola. Sul posto sono arrivati i soccorritori, la Croce Rossa, i Carabinieri e anche il sindaco di Turbigo, Fabrizio Allevi.
Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire l’accaduto anche tramite i video delle telecamere installate in zona, cercano di capire come sono andati i fatti al di là delle testimonianze di coloro che erano presenti alla festa.