Turisti rapinati del loro camper a Milano. Una famiglia turca ha incontrato questo spiacevole destino mentre erano in vacanza. Oltre al danno, la beffa: le forze dell’ordine non hanno fatto nulla per aiutarli. Lasciano l’Italia con sdegno
Il sogno di una famiglia turca di percorrere le coste di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, per poi rientrare in patria dopo due mesi e mezzo, si è infranto a Milano. La città lombarda non solo ha interrotto il viaggio, ma ha anche spezzato qualcos’altro. Kenan Turker, un turista turco in vacanza con la moglie e il figlio di 7 anni, ha perso non solo il suo camper, ma anche i suoi risparmi, le sue fatiche e i suoi sogni. Ciò che ha sorpreso e rattristato Kenan e sua moglie ancora di più è stata l’indifferenza e l’insensibilità incontrate in Italia.
Il furto del camper è avvenuto in corso XXII marzo. La famiglia era arrivata in città il 24 giugno e aveva trovato un posto per parcheggiare vicino al Parco Formentano utilizzando un’app. Dopo aver trascorso la notte lì, sono partiti intorno alle 10 del mattino successivo per fare un giro. Quando sono tornati intorno alle 15, il camper non c’era più. Erano scioccati e disorientati, rendendosi subito conto che era stato rubato.
Camper rubato: turisti turchi lasciano l’Italia con tristezza e sdegno
Non è stato facile cercare aiuto in un paese straniero. Qualcuno ha suggerito di chiamare immediatamente le forze dell’ordine, ma si sono scontrati con diverse difficoltà. Lunghe attese al telefono, operatori diversi e la linea che cadeva improvvisamente. Kenan credeva che qualcuno sarebbe venuto sul posto, ma purtroppo nessuno si è presentato. Quindi, ha deciso di recarsi alla stazione di polizia più vicina, dove gli è stato detto che non potevano farli entrare immediatamente a causa dell’affollamento. Gli è stato chiesto di aspettare sul marciapiede per circa tre ore, in una giornata molto afosa.
La famiglia Turker ha cercato un hotel per la sera, sperando di risolvere la situazione. Tuttavia, il giorno seguente, si sono ritrovati senza soluzioni. Non c’era nessuno che parlasse inglese, quindi hanno dovuto utilizzare Google Translate per comunicare. Dopo un’attesa di 45 minuti, hanno ricevuto la conferma che il camper non era stato rimosso e che non erano vicini a ritrovarlo. Questo ha spinto la famiglia a prendere la decisione di tornare immediatamente a casa, lasciando definitivamente l’Italia. Con l’abbandono del nostro Paese, hanno lasciato anche la prospettiva di una vacanza. Non c’era speranza di ritrovare il camper e nessuno ha cercato di rassicurarli.
È stato un finale amaro, amarissimo. Kenan Turker ha commentato dicendo: “Milano è bella, ma non ci aspettavamo tanta indifferenza”. La famiglia era appassionata di storia dell’antica Roma, aveva letto libri e visto documentari su questo tema, ma ora la loro opinione sulla civiltà italiana è cambiata. Provano tristezza e rabbia per quello che è successo.
Minata la reputazione del Paese: pessima figura
Il caso della famiglia Turker mette in evidenza l’importanza di un’adeguata risposta da parte delle forze dell’ordine in situazioni simili. È fondamentale che i turisti si sentano sostenuti e protetti, soprattutto quando si trovano in un paese straniero. Sarebbe auspicabile un miglioramento dell’assistenza offerta agli stranieri che sono vittime di reati in Italia, al fine di preservare la reputazione del paese come meta turistica accogliente e sicura.
Infine, questo episodio triste dovrebbe fungere da monito per le autorità competenti affinché si adottino misure adeguate per prevenire furti di camper e altre truffe che possono danneggiare i turisti stranieri. Solo attraverso un’azione tempestiva e un’attenzione maggiore ai bisogni dei turisti si potrà preservare l’immagine positiva dell’Italia come destinazione turistica.