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Cronaca

Tutti salvi gli olmi di via Mac Mahon, nonostante il nubifragio

Tutti gli olmi del viale alberato di via Mac Mahon, nonostante le raffiche di vento a 100 km orari, si sono salvati.

Viale alberato-Imilanesi.it

C’è una zona di Milano in cui i vigili del fuoco, protezione civili e agenti delle forze dell’ordine non dovranno spostare alberi caduti a causa del nubifragio, si tratta di via Mac Mahon. Un viale alberato di più di 100 olmi sotto i quali passa la linea dei tram.

Nella sola città di Milano, a seguito del nubifragio dei giorni scorsi, il vento ha abbattuto oltre 400 alberi. Tra questi molti avevano migliaia di anni. Un danno enorme per una metropoli che necessita anche di polmoni verdi. Giovedì sera si contavano ancora 700 zone della città chiuse dai tanti alberi caduti.

C’è una strada, tra le tantissime milanesi, i cui residenti non hanno chiesto l’intervento dei vigili per strade ostruite dagli alberi. Si tratta di via Mac Mahon, il cui viale alberato conta ancora tutti i suoi olmi. Questo grazie ad un intervento fatto una decina di anni fa.

Gli olmi di via Mac Mahon dovevano essere abbattuti

Atm aveva richiesto l’intervento del comune perchè si abbattessero tutti gli alberi che causavano danni ai binari del tram. L’abbattimento era, certamente, la soluzione più veloce, ma i residenti la pensavano diversamente. Il Municipio 8 decise di ascoltare l’appello dei cittadini, tanto che, grazie all’intervento di Bescapè, un agronomo presente nel consiglio municipale, si optò per un’altra soluzione.

Si iniziarono degli studi su ogni albero per capire quali potevano essere salvati e quali no. I test di trazione portarono ad un risultato decisamente positivo. Sui 174 alberi presenti lungo il viale, ne furono abbattuti solo 29. Ed erano quelli più compromessi.

Tale operazione permise al comune di risparmiare la notevole cifra di 4 milioni di euro. I test a cui hanno sottoposto gli alberi, sono molto più economici rispetto all’abbatimento degli stessi. Oggi, i lavori fatti quasi 10 anni fa hanno dato i loro frutti. E questo, secondo Fedrighini, passato dalla lista dei Verdi a quella Sala, non è un miracolo.

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Si tratta, semplicemente, del risultato di un lavoro svolto con criterio e che dovrebbe diventare una norma da seguire per ogni albero di Milano. Verificare la solidità delle radici, infatti, consentirebbe di salvare alberi e di abbattere solo quelli più compromessi.

Gli alberi di via Mac Mahon avevano già resistito al forte vento del febbraio del 2022. In quel caso le raffiche avevano raggiunto una velocità di 80 km orari, eppure nessun olmo aveva subìto alcuna conseguenza. Secondo Fedrighini in questa via la situazione dovrebbe essere peggiore che in altre zone.

I test di trazione una norma e non un’eccezione

I palazzi presenti accentuerebbero “l’effetto canyon” aumentando la forza d’urto del vento. Il consigliere prosegue sottolinenando quanto la città sia messa a dura prova anche a causa dei cantieri spesso presenti, e questi lavori possono compromettere l’apparato radicale delle piante.

La trazione degli alberi dovrebbe diventare, quindi, una norma e non un’eccezione. Verificando la forza delle radici di ogni albero sottoponendole alla forza del vento di 100 km orari e a possibili nevicate abbondanti,  si arriverebbe a capire quali alberi resisterebbero e quali no.

Un lavoro di prevenzione che andrebbe svolto sugli alberi dei vari viali o nelle piazze, dove si stanno svolgendo dei lavori edili. Insieme a questo, naturalmente, dovrebbero andare di pari passo i lavori di manutenzione del verde e la relativa progettazione.

Published by
Liana Cinelli