Le novità che hanno a che fare con le pensioni non si fermano mai. Ne arriva sempre una nuova volta a cambiare la vita dei pensionati che fino ad ora purtroppo sono stati fortemente svantaggiati. Ma che da adesso in poi saranno probabilmente i protagonisti delle riforme del nuovo Governo, volte a migliorare la loro vita.
Gli ultimi aggiornamenti sono senz’altro positivi per molti dei pensionati che entro il mese di marzo otterranno la rivalutazione delle pensioni del 7,3%.
Ogni pensionato riceverà un importo mensile diverso rivalutato, che coinvolge gli arretrati dei mesi passati. In realtà gli arretrati sarebbero dovuti arrivare già nei mesi precedenti, ovvero gennaio e febbraio, ma hanno subito dei ritardi a causa delle difficoltà di ricalcolo che ha riscontrato l’INPS a seguito del cambio di Governo e delle prime modifiche repentine.
Tassazione sui redditi, la riforma del fisco è già in atto
Ma non finisce qui, perché per quanto riguarda le pensioni di marzo potrebbe esserci ancora una novità interessante per tutti dato che è stata presentata la nuova riforma del fisco valutata e stabilita dal governo Meloni. La nuova riforma andrebbe a rivedere le aliquote dell’irpef, della tassazione sui redditi, incidendo ovviamente sugli importi percepiti da tutti i pensionati italiani.
La riforma del fisco sarà presentata a marzo, anche se per adesso non c’è alcuna certezza di ciò che cambierà e di come cambierà. Le nuove aliquote irpef entrerebbero in vigore a luglio. Se la riforma dovesse essere approvata il calcolo delle pensioni successivamente sarà modificato ancora una volta, si pensa e si spera definitivamente.
Modifica delle aliquote IRPEF, diventeranno presto 3, cosa cambierà per alcuni pensionati italiani
A seguito delle modifiche delle tasse da pagare e delle nuove aliquote IRPEF che già in passato erano state modificate dal governo Draghi, potrebbero cambiare moltissime cose. Le aliquote, da 4 diventerebbero tre. Al momento quelle attive, sono le seguenti. La prima è l’aliquota del 23% valida per tutti i redditi fino ad un massimo di 15.000€. La seconda è del 25% ed è valida per i redditi che vanno da €15.000 a 28.000€. La terza è del 35 % ed è in vigore per i redditi che vanno da 28.50.000 in poi. L’ultima è del 43% e riguarda soltanto i redditi da 50mila euro.
Per quanto riguarda la prima fascia, ovvero l’aliquota del 23%, per i redditi sotto i 15 mila euro, prendendo il caso di una pensione da €900 al mese si passerebbe da una detrazione iniziale da 1.297 euro a 1.537 euro. In questo caso il vantaggio netto sarebbe di 240 euro l’anno. Invece per le pensioni da 1.200 euro netti, il vantaggio della detrazione sarebbe equivalente a 80 euro, che si sommano
ai 100 euro di riduzione aliquota IRPEF, con un vantaggio totale di 180 euro annui.
Ecco cosa ha in programma il nuovo Governo Meloni, come sceglie di aiutare i contribuenti italiani
Ma attenzione, perché non finisce qui, il governo Meloni sta valutando anche la possibilità di abbassare l’età pensionabile per molti contribuenti, in particolare per alcune categorie di lavoratori che svolgono i lavori usuranti. A gennaio peraltro è scattato l’aumento perequativo dell’ISTAT nell’1,7%, che è già un ottimo risultato. A quanto pare, come se non bastasse, sarà sicuramente aumentato entro la fine dell’anno a seguito dell’aumento dei prezzi che soffoca sia le famiglie che i pensionati che difficilmente arrivano alla fine del mese.
Possiamo affermare che il cambiamento è in atto. Al momento ne è la prova, la riforma Irpef che lancia prontamente un segnale assolutamente positivo dato che mira ad aiutare i contribuenti.
Per adesso non rimane che fare attenzione al cedolino di marzo per controllare quali sono i benefici dati dalla riforma IRPEF e poi attendere qualche mese, per scoprire quali saranno le altre novità.