Arriva una notizia non buona per alcuni pensionati che avranno una pensione ridotta se dimenticano di fare una cosa. Scopriamo cosa bisogna fare prima di febbraio per non avere la pensione ridotta!
Cosa succederà ad alcuni pensionati che avranno la pensione ridotta? Da quanto comunicato dall’Inps, pare che alcuni pensionati sono a rischio blocco se dimenticano di fare qualcosa prima di febbraio.
I pensionati che non avranno l’aumento lo vedranno sul cedolino e potranno controllare l’importo erogato, ma anche sapere i motivi per cui non varia. Vediamo di capire meglio cosa succederà con la pensione che verrà accreditata nel mese di febbraio 2023.
Quando avverrà il pagamento delle pensioni di febbraio
Le pensioni di febbraio verranno pagate il primo giorno del mese. La stessa data è prevista sia per le pensioni che verranno accreditate in posta che per quelle in banca.
Dunque, a prescindere da quale istituto è stato scelto per accreditare la pensione, quelle di febbraio verranno erogate giorno 1. Perciò, nessuno deve aver timore che vi siano errori, perché la data di accredito sarà il 1° febbraio.
Con le trattenute fiscali gli importi saranno ridotti
Gli importi delle pensioni saranno ridotti perché verranno calcolate le trattenute fiscali. Di cosa si tratta? In pratica, a partire dalla pensione di gennaio, e quindi anche in quelle di febbraio, verranno scalate le addizionali comunali e regionali del 2022, oltre ovviamente all’ IRPEF mensile.
Infatti, le trattenute che verranno scalate nelle pensioni saranno calcolate in 11 rate nel successivo anno rispetto a quello di riferimento. Inoltre, sono state ricalcolate le ritenute statali riguardanti il 2022 in base al totale delle prestazioni ottenute dall’Inps.
Nel caso le trattenute sono state inferiori rispetto al dovuto calcolato in un anno, sulle pensioni di gennaio e febbraio 2023 verranno recuperate le differenze a debito. Invece, per i pensionati che prendono annualmente una pensione fino a 18.000 euro, a cui spetterà una somma di oltre cento euro, il rateo si estenderà fino al mese di novembre. I conguagli ottenuti saranno evidenziati nel CUD del 2023.
Non ci saranno invece trattenute fiscali sugli assegni sociali, sulle pensioni di invalidità civile e su tutte le prestazioni soggette a imposte per ragioni specifiche.
La rivalutazione delle pensioni sopra i 2.100 euro slitta di un mese
La rivalutazione per gli assegni superiori a 2.101,52 euro lordi slitta di un mese. Infatti, non avverrà nel mese di febbraio come era previsto, ma bisognerà aspettare marzo per vederla in modo effettivo. Sarà proprio a marzo che verranno corrisposti gli aumenti di gennaio e febbraio dall’Inps.
Per chi nel 2022 prendeva questi importi la rivalutazione verrà effettuata a seconda della percentuale di inflazione che lo scorso anno è stata registrata. L’Inps ha provveduto a diffondere la notizia qualche giorno fa, per far sapere a chi prendeva questi assegni che la rivalutazione avverrà a marzo e non a febbraio.
Dunque, molti si ritroveranno ancora con la pensione ridotta, perché non è stato caricato il calcolo della rivalutazione, ma non dovrà temere perché si tratta solo di pazientare qualche mese.
A marzo verrà erogata la rivalutazione
Il 2023 è stato caratterizzato da due eventi particolari. Uno consiste nell’anticipo accreditato negli ultimi mesi dei 2021 come definitivo adeguamento, l’altro nella rivalutazione al 100% a tutti coloro il cui importo di pensione cumulato era massimo 4 volte il minimo trattamento nel 2022. In questo caso, il limite massimo di cui si parla è 2.101,52 euro di pensione. Invece, per chi prende una pensione superiore a questo importo, verrà calcolata una rivalutazione che verrà corrisposta successivamente all’approvazione della legge di Bilancio.
Da qui si era ipotizzato che la rivalutazione sarebbe avvenuta a febbraio, visto che a fine dicembre è stata approvata la legge di Bilancio. E’ notizia dell’ultima ora che invece la rivalutazione verrà erogata a marzo, insieme ai conguagli riguardanti gennaio e febbraio.