Un altro annegamento nel Ticino, due ragazzi si tuffano, uno viene salvato, l’altro, purtroppo, viene ritrovato senza vita.
Dopo essersi tuffato nel fiume a Turbigo, in provincia di Milano, il giovane, purtroppo, non è più riemerso. E’ successo domenica 9 luglio, nelle acque del Ticino sulla sponda lombarda. Dalle informazioni e dalle testimonianze raccolte dagli investigatori pare che il giovane stesse trascorrendo una giornata di vacanza con il cugino.
Verso le 15.00 del caldo pomeriggio, entrambi hanno deciso di tuffarsi in acqua. Uno di loro dopo poche bracciate ha iniziato ad annaspare e dalla riva i bagnanti hanno visto la scena, Fortunatamente c’era anche un canoista che si è avvicinato per aiutarli, ma è riuscito a trarre in salvo solo uno dei ragazzi portandolo a riva.
L’altro è scomparso sul fondale del fiume. Nel frattempo i testimoni hanno subito allertato i soccorsi. I vigili del fuoco sono giunti sul posto con i carabinieri ed anche un elicottero che scrutava la zona dall’alto. Purtroppo sono passate ore prima che i soccorritori trovassero il corpo a Galliate, nel Novarese, nella parte piemontese del fiume.
Cause dell’annegamento ancora in via di accertamento
Quando lo hanno avvistato e riportato a riva il giovane era già senza vita e non c’è stato nulla da fare. I sanitari non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso. Le cause dell’annegamento sono ancora in via di accertamento. La vittima aveva circa 18 anni ed era di origini egiziane.
In pochi giorni si sono verificate tragedie simili anche da altre parti. Si tratta infatti del quarto annegamento registrato dalle autorità. Sempre domenica è avvenuto un altro decesso decesso. Un uomo di 42 anni, di origini africane, si era tuffato nel fiume Panaro a Ponte Samone, in provincia di Modena. Anche lui non è più riemerso dall’acqua ed è stato trascinato dalla corrente.
Il fiume Trebbia ha inghiottito anche padre e figlio. Il giovane di 28 anni si era immerso per fare il bagno, ma, trovandosi in difficoltà è stato raggiunto dal genitore di 68 anni. Questo ha cercato di salvarlo, ma, purtroppo, non è riuscito nell’intento perdendo la vita lui stesso.
L’anno scorso, tra luglio ed agosto, i soccorritori avevano recuperato ben 25 persone che erano annegate nei laghi e nei fiumi lombardi. Molti giovani come il turista di 20 anni di origine inglese ed i due diciasettenni scomparsi nel Lario. Colpevole sembra essere la temperatura delle acque che sono troppo fredde.
Molte le vittime annegate nei laghi e fiumi lombardi
Lo shock termico è repentino, contando che già ad un paio di metri di profondità il termometro non supera i 10 gradi. Le reazioni fisiche naturali consistono in un deflusso immediato del sangue dalla testa, dalle gambe e dalle braccia verso lo stomaco ed il cuore. Chi si tuffa si ritrova così senza la forza per riemergere o in uno stato confusionale tale da non riuscire a rimanere a galla.
In questi casi il soccorso deve essere immediato e deve avvenire da personale specializzato come i bagnini. Le coste lombarde, però, sono troppo estese per cui non ci può essere sufficiente controllo. Per questo ci sono state così tante vittime nel 2022 e, a quanto pare, non mancano nemmeno quest’anno.