In un video, oramai diventato virale, si vedono alcuni poliziotti picchiare un trans di origini brasiliane
Dopo la diffusione di un video nel quale si vedono degli agenti picchiare un trans a terra, si dividono le opinioni politiche. Il partito democratico chiede che le autorità competenti prendano provvedimenti. Fratelli d’Italia si schiera a favore dei poliziotti. La scena è stata ripresa da un testimone che era presente al momento dell’accaduto.
Il fatto risale a mercoledì mattina e si è svolto di fronte all’Università Bocconi di Milano sita in via Sarfatti. Gli agenti hanno picchiato il trans, un brasiliano di 41 anni, prima di procedere al suo arresto. Nel filmato si vede la trans a terra con quattro uomini della polizia locale. Questi lo circondano, dopo di che, uno di loro lo colpisce più volte con forza.
Le si avvicina da dietro alle spalle e, con il manganello, sferra un colpo prima al braccio e poi alla testa. Ecco poi che infierisce con un terzo colpo dritto alle coste quando la vittima è già a terra. Infatti era stato appena nebulizzata da un altro agente che gli si era avvicinato con in mano lo spray al peperoncino.
Come se non bastasse il soggetto in divisa prosegue con un’ultima manganellata alla testa prima di procedere con le manette. Dopo aver visionato il filmato, il sindaco di Milano Beppe Sala con il suo assessore alla Sicurezza Marco Granelli, ha affermato che dal loro punto di vista i funzionari coinvolti dovranno essere tolti dalla strada in attesa di accertamenti.
Tutto è iniziato nei pressi del Parco Trotter, dove si trovava il trans. Questo, tra l’altro con precedenti penali, stava vicino ad una scuola e si era messo ad infastidire i passanti. Tra questi vi erano anche dei bambini. I vigili allertati dalla situazione l’hanno fermato a fatica e poi caricato a bordo del loro mezzo.
La questione ha portato a reazioni diverse e contrastanti. Il procuratore Marcello Viola ed il suo aggiunto Tiziana Siciliano, hanno aperto un’inchiesta sul caso per fare maggiore chiarezza. Il consiglio milanese si è riunito mercoledì e, in una nota a margine, il sindaco Sala, ha ribadito la gravità del fatto.
Per potere intervenire formalmente attraverso i canali competenti, è necessario che la polizia locale faccia un’accurata relazione. Nel frattempo gli agenti in questione, ora lavorano nella sezione interna. Alla luce di quanto sarà relazionato ci saranno due strade percorribili, continua Sala, da un lato prendere provvedimenti, come la sospensione dei colpevoli.
Oppure passare alla denuncia da parte del consiglio all’autorità giudiziaria. Il consigliere regionale del partito democratico, avvalla pienamente la nota del sindaco. Afferma anche che le immagini sono disgustose, una persona presa a manganellate in testa da uomini in divisa non è accettabile.
Questo a prescindere dal contesto e dal pregresso di quanto avvenuto prima delle riprese del cittadino. Anche l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli, ha affermato che le verifiche sono in corso presso il Comando per poter capire e valutare il da farsi. Anche la segretaria del partito milanese ha sostenuto l’intollerabilità della scena.
L’ex parlamentare Vladimir Luxuria ha parlato di clima di transfobia e violenza da condannare senza ombra di dubbio. I politici hanno commentato in modi completamente diversi. Il centro destra ha avuto una posizione diversa, il parlamentare di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, ha ritenuto che il video non è chiaro.
Mostra alcuni tratti di una dinamica più vasta per cui prima di condannare bisogna ascoltare tutte le parti in causa. In particolare il Sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale e anche quello dei ghisa, difendono le azioni dei colleghi coinvolti. Questi affermano, attraverso la voce di Daniele Vincini del Sulpl, che i vigili hanno dovuto utilizzare sia i distanziatori che gli spray.
Inoltre, aggiunge il sindacalista, verranno assistiti anche dagli avvocati se sarà necessario. Non va dimenticato che l’episodio è nato da una persona visibilmente alterata e pregiudicata. Questa si trovava di fronte ad una scuola ed era motivo di preoccupazione per i genitori dei bambini.