Utilizzano la partita IVA di un pensionato per truffare il fisco, denunciati marito e moglie

Marito e moglie utilizzavano la partita IVA di un uomo pensionato, con lo scopo di raggirare il fisco emettendo delle false fatturazioni a suo nome e risparmiando in questo modo.

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Tutto questo è andato avanti per oltre 10 anni, all’insaputa di un pensionato a nome di cui venivano emesse delle fatturazioni false a vantaggio di due imprese di cui la coppia risultava essere amministratore.

La Guardia di Finanza dopo mesi di ricerche e indagini ha scoperto il tutto, denunciando i due per operazioni inesistenti e sostituzione di persona.

Un anziano signore si rivolge alle Fiamme Gialle e scopre che i suoi dati sono stati usati per anni da un’azienda per risparmiare sulle tasse

L’anziano si era accorto che qualcuno faceva uso dei suoi dati senza chiedergli il permesso per qualcosa di illegale. Per questo si era rivolto alle Fiamme Gialle qualche settimana fa. La Guardia di Finanza dopo la denuncia avanzata dal pensionato, ha iniziato le indagini. Quando ha confrontato le banche dati ha scoperto quanto avveniva di losco praticamente da anni.

Le Fiamme Gialle hanno capito che ad utilizzare la partita IVA dell’uomo ingiustamente, ma soprattutto illegalmente, ai danni dello Stato e dell’anziano era un’azienda della Brianza che vende valvole per gli impianti industriali.

Ecco come operavano marito e moglie alle spalle dell’anziano pensionato

L’azienda utilizzava una società fantasma per emettere delle fatture false, raggirando il fisco e risparmiando quanto possibile. La coppia usando la partita IVA del pensionato infatti riusciva ad usufruire di costi fittizi abbattendo i ricavi e ottenendo dei risparmi sostanziosi grazie alle detrazioni alle quali diversamente non avrebbe potuto accedere, non avendone diritto.

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In questo modo marito e moglie si assicuravano un risparmio fondamentale per andare avanti, semplicemente omettendo il versamento delle tasse spettanti.

La coppia è stata denunciata e adesso sta risarcendo i danni allo Stato

La coppia dapprima è stata denunciata dalle forze dell’ordine. Poi ha avviato spontaneamente un procedimento di adesione evitando il processo tributario che alla fine sarebbe costato loro molto di più.

Al momento i due hanno versato un 1.290.000 euro. Nelle prossime settimane si scoprirà se saranno avviate delle altre indagini oppure se dovranno semplicemente risarcire i danni e per quale totale.

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