I giudici scelgono di confermare la sentenza del Tar Lombardia, del 2013. La direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici, oggi dichiara il Velodromo Vigorelli un luogo di grande valore e interesse artistico e storico identitario assolutamente da proteggere.
Il collegio, presieduto da Giancarlo Montedoro nella giornata di ieri, ha deciso di respingere il ricorso presentato dal comune. In quest’occasione ha ribadito quindi quanto era stato già stabilito nel 2017 dal Tar.
La battaglia legale è continuata per anni e non ha ostacolato in nessun modo i lavori sulla struttura sportiva che hanno permesso di riqualificarla e rimetterla praticamente a nuovo, nel rispetto delle sue origini.
La società City Life si occupa dei lavori, coordinata dalla sovrintendenza
Dei lavori, si è occupata la società City Life, incaricata della costruzione del quartiere situato a poca distanza dal Vigorelli. Sono stati costruiti proprio nel raggio di pochi metri, tre grattacieli che hanno la forma di Hadid, Isozaki e Libeskind.
In una prima fase il cantiere si è occupato della copertura della pista in legno, in una seconda del campo in erba sintetica, in una terza degli spogliatoi. La sovrintendenza ha subordinato i lavori di riqualificazione dando delle indicazioni ben chiare, su come procedere per la salvaguardia della struttura di grande valore storico e documentario.
La prima richiesta è stata: conservare alcuni dettagli della struttura procedendo con la restaurazione della pista di legno di pino. Questa era stata progettata da Clemence Schuermann, per cui ha un valore inestimabile anche per questo. L’imposizione della sovrintendenza è stata chiara. Bisogna conservare e restaurare il tutto, mantenendo gli ingressi originali e correggendo la facciata in maniera che sia rivisitata ma non del tutto cambiata.
Una volta compiuto il restauro, arrivano le accuse da parte del Comune: il Vigorelli non è più quello di prima
Il restauro finalmente è giunto al termine nonostante le varie difficoltà e gli ostacoli. Nel frattempo il contenzioso è andato avanti. Ne sono la prova le ultime memorie presentate a gennaio, in vista dell’udienza che si è tenuta lo scorso 2 febbraio. L’amministrazione sostiene che il verdetto finale non abbia tenuto conto del fatto che la nuova struttura non ha più niente a che vedere con quella originaria. Quindi secondo l’accusa comunale, il Vigorelli sarebbe stato totalmente modificato senza alcun rispetto delle norme applicate dalla sovrintendenza.
In realtà la struttura nel corso degli ultimi 70 anni ha subito diversi interventi strutturali di vario genere che in qualche modo, di volta in volta l’hanno modificata in maniera parziale. Il Vigorelli è stato realizzato nel 1935, poi negli anni sono state applicate diverse modifiche.
La prima tra tutte quella del 1943, arrivata inevitabilmente a seguito del bombardamento che distrusse totalmente la pista. Successivamente nel 1944 a cadere fu una parte della copertura delle tribune. Dopo, a causa delle nevicate del 1947, ci fu un altro restauro ancora. Insomma, la struttura nel corso degli anni ha subito diverse modifiche. Di conseguenza se adesso appare diversa dalle origini, non è soltanto a causa degli ultimi interventi ma di un insieme di circostanze inevitabili.