Vimercate, disoccupati vivono in una villa di lusso: sotto sequestro la casa. Questi personaggi senza alcuna occupazione lavorativa, vivevano in questa villa con all’interno accessori di pregio. Tra questi ultimi era presente pure un letto d’oro.
Si è provveduto, dunque, a sequestrare non solo la casa, ma anche un’autovettura di lusso, un terreno, una dimora a Rapallo e il contenuto di un paio di cassette di sicurezza.
Vimercate, la truffa eseguita dai disoccupati
Questi individui almeno sulla carta risultavano disoccupati, mentre nella vita reale e col trascorrere degli anni, erano diventati dei veri e propri professionisti della truffa.
A tal punto che il padre, sia per il suo bagaglio di esperienza accumulato man mano, sia per la sua bravura dal punto di vista tecnico, nel settore veniva definito come il dottore.
Ciò in quanto si era specializzato nelle truffe con un curriculum di tipo criminale che racchiudeva tutti i suoi raggiri.
Imprese illegali già note alla giustizia, risalenti addirittura al 1978. Si trattava di imbrogli eseguiti con una tale maestria, da permettere a lui e alla sua famiglia di origini serbe di vivere in uno stato di ricchezza.
Questo nucleo familiare da tempo si era stabilito in Brianza, precisamente nella zona del Vimercatese. Per via delle loro operazioni basate su imbrogli di vario genere, tutti i familiari potevano contare su un patrimonio di enorme portata. Adesso, però, quest’ultimo si trova sotto sequestro grazie all’intervento della polizia di Stato e della Guardia di Finanza.
Vimercate, un sequestro costituito da mezzo milione di euro
La Divisione Anticrimine della Questura della città di Monza e della Brianza, unita ai militari appartenenti alla Guardia di Finanza monzese, si sono attivati per l’esecuzione di un decreto di sequestro.
Quest’ultimo rientra tra quelli antimafia ed è stato stabilito dalla Sezione di genere autonomo, per quanto riguarda le misure preventive da parte del Tribunale milanese.
Al centro di queste indagini si sono ritrovati due coniugi serbi, entrambi pluripregiudicati per via di un lungo elenco di reati. Illeciti eseguiti non solo contro la persona ma anche contro il patrimonio, con l’aiuto dell’intero nucleo familiare.
Gli investigatori dal canto loro hanno fatto in modo di risalire a tutte le loro imprese criminali, ossia quelle attuate prima di tutto dal capo-famiglia e da sua moglie.
Le indagini hanno rilevato una grande diversità fra i redditi che venivano dichiarati e la condotta di vita vissuta dalla famiglia di serbi.
Uno stile di vita totalmente non dichiarato al fisco, nei cui confronti si mettevano in risalto vari alert di rischio, dal metodo di prevenzione del riciclaggio.
Il grande esperto di raggiri milionari
La carriera nel settore criminale da parte della coppia è stata ricostruita egregiamente dagli inquirenti, i quali sono quindi risaliti a tutti i loro atti illeciti che gli ha permesso di vivere agiatamente.
Attività criminali cominciate appunto nel 1978 attraverso dei colpi di piccola portata, come per esempio il furto tramite lo strappo.
Poi son subentrati i furti eseguiti all’interno delle case, le rapine e le ricettazioni fino a giungere a delle truffe attuate con la metodologia del reep deal.
Esattamente si tratta di imbrogli commessi nei confronti di stranieri, i quali venivano attirati in territorio italiano per uno scopo preciso. Difatti erano convinti di partecipare a degli scambi di soldi con valuta straniera, in cambio dell’acquisto di beni immobili e mobili moto costosi.
Una tecnica eseguita in modo impeccabile dal capo-famiglia che aveva anche altre specialità, come per esempio tentate rapine, ricettazione di auto e furti in esercizi commerciali e in abitazioni.
Un inganno milionario per lo yatch e la vita di lusso
Fra le truffe più importanti eseguita dal serbo, c’è quella nei confronti di un russo con cui si era concordato per la consegna di 690mila euro in contanti.
Una cifra da dare anticipatamente in Austria, per l’acquisto di uno yatch Azimut 68 Evolution.
Il truffatore si è fatto passare per un imprenditore italiano che avrebbe dovuto consegnare al cittadino russo 3.233.000 franchi svizzeri. L’incontro avvenuto in un hotel di prestigio presente a Monza, si è basato però sulla consegna di soldi che poi sono risultati contraffatti.
Nel 2015 il serbo aveva pure subito un arresto per aver finto di aver acquistato un brillante, con un valore di 150mila euro.
In seguito alle indagini svolte sul caso, il Tribunale di Milano ha stabilito il sequestro per una seguente forma di confisca.
Quindi si è provveduto a mettere i sigilli alla villa e a un terreno posto in località Vimercate con un valore equivalente a 350mila euro.
Oltre a una dimora posta a Rapallo del valore complessivo di più di 100mila euro. Si è aggiunta la vettura di 40mila euro e infine ciò che era presente all’interno di due cassette di sicurezza.
Nella casa della famiglia di origini serbe si sono notati accessori e generi di mobilia estremamente costosi, come appunto il letto costituito dall’oro.