14enne cerca il padre: dall’Afghanistan in Brianza dentro un camion

14enne cerca il padre: dall’Afghanistan in Brianza dentro un camion. Ragazzino stremato dalla fame è stato ritrovato e soccorso a Seveso, dopo un lungo viaggio fino in Italia. Il giovanissimo era assetato.

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 Una volta soccorso dai carabinieri della Brianza, il ragazzino ha spiegato che il suo intento era quello di raggiungere suo padre in Germania. Ecco perché ha affrontato un viaggio così pericoloso.

14enne cerca il padre: cosa è accaduto, la ricostruzione dei fatti

Il 14enne è stato ritrovato e soccorso dalle Forze dell’Ordine di Monza e Brianza, in quanto i carabinieri l’hanno trovato letteralmente stremato per via della sete e della fame.

Tutto questo è accaduto nelle ore notturne tra giovedì 24 e venerdì 25 agosto. Il ragazzino ha prima di tutto ricevuto tutte le cure del caso, poi il giovanissimo ha iniziato a raccontare quella che per lui è risultata una vera e propria vicissitudine.

La sua decisione di andare via dall’Afghanistan l’ha presa perché suo padre vive in Germania, punto in cui voleva arrivare per vivere così col genitore.

A quel punto il quattordicenne è stato affidato ai servizi sociali locali, che hanno provveduto a farlo entrare in una comunità dove si occuperanno di lui.

Una storia che ha dell’incredibile e che, allo stesso tempo, avrebbe potuto finire molto male per il giovanissimo ragazzo. Ciò se si pensa che ha percorso un lungo viaggio mentre era nascosto internamente a un mezzo pesante. Riuscendo ad attraversare tutte le frontiere, inclusa quella del territorio italiano.

Un racconto che è venuto fuori dopo che alle 2 di notte si è ritrovato a Seveso, nella Brianza, proprio in mezzo alla strada in via San Carlo.

Infatti a quel punto è stato proprio lui ad attirare l’attenzione da parte dei carabinieri. Come? Lo saprete continuando nella lettura.

14enne cerca il padre: richiesta di aiuto alle Forze dell’Ordine

Nel corso di un servizio di controllo a Seveso e precisamente nella zona di via San Carlo, i carabinieri a un certo punto hanno visto una persona che si sbracciava per attirare la loro attenzione.

Nel momento in cui l’hanno raggiunta, i militari si sono resi conto che si trattava di un ragazzino che mostrava delle chiare sembianze di genere mediorientale. Il 14enne, infatti, vedendo le luci blu della pattuglia che stava circolando in zona, ha cominciato a muoversi per farsi notare dai carabinieri.

Questi ultimi, poi, si sono accorti che era molto giovane e deperito. Quindi si sono subito attivati per portarlo in caserma, dove l’hanno prontamente rifocillato con cibo e acqua, prima di proseguire con la sua identificazione.

Tra l’altro il ragazzino nel momento in cui i carabinieri lo hanno raggiunto, gli ha mostrato un braccialetto che indossava con su scritto Help.

Help
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Una semplice richiesta di aiuto scritta in inglese, che è bastata ai carabinieri per fare in modo tale da assisterlo efficacemente.

Il ragazzino in caserma ha cercato di spiegare il motivo per cui si trovasse lì, ma per i militari che non conoscevano la sua lingua, inizialmente è risultato molto complesso riuscire a comprendere le sue parole.

Infatti si è reso necessario l’intervento da parte di un interprete di lingua farsi, a lui il ragazzo ha detto di avere 14 anni.

Poi ha proseguito con la sua narrazione, spiegando che era partito dall’Afghanistan un mese fa, viaggiando per settimane nascosto all’interno del camion.

Dopo questo lasso di tempo, è finalmente arrivato in territorio italiano dopo aver attraversato le frontiere.

La sua intenzione era quella di continuare il viaggio fino ad arrivare in territorio tedesco, ma si sentiva troppo indebolito per poter proseguire subito.

La forza di volontà di un figlio che vuole raggiungere il padre

Quando i carabinieri sono venuti a conoscenza della storia del ragazzino, certamente loro per primi sono rimasti colpiti dalla forza e dal coraggio di quel 14enne. Un ragazzino che, completamente da solo, ha deciso di affrontare un lungo viaggio estremamente scomodo e con molti pericoli, pur di riuscire a ottenere il suo scopo: quello di arrivare dove abita il padre.

Forze dell'ordine
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Un ragazzino che ha deciso di fuggire dal suo Paese, non facendosi frenare o impaurire dal fatto che avrebbe dovuto sostenere un percorso moto prolungato, nascosto in un mezzo pesante e senza aver nulla da mangiare.

Perfino un adulto ci avrebbe pensato più volte prima di fare questo passo e non tutti ci sarebbero riusciti. Al contrario di questo ragazzino che, come unico intento, aveva quello di raggiungere il padre rifugiato in Germania.

Ci è riuscito per giorni e giorni, fino a quando poi una volta giunto in Italia non ce l’ha più fatta. I morsi della fame, la grande sete e l’enorme stanchezza gli hanno impedito di continuare il viaggio fatto fino a quel momento e in quel modo.

Ecco perché lui stesso, quando ha visto la volante, ha deciso di fermarla per chiedere aiuto.

Ulteriori informazioni

Adesso, quindi, il ragazzino è stato affidato ai servizi sociali presenti nel Comune d’interesse. Sono stati proprio questi ultimi a collocarlo in una comunità posizionata nella provincia di Como.

Si tratta esattamente di una comunità di genere parrocchiale che si prenderà cura del quattordicenne.

Dunque almeno per il momento non è andata come il ragazzino voleva e sperava, visto che il suo viaggio si è fermato qui in Italia. Un atto che con molta probabilità lo ha salvato, se si pensa alle condizioni di stremo in cui l’hanno ritrovato i carabinieri.

Pertanto è stata una fortuna il fatto che l’abbiano visto, derivante prima di tutto dal fatto che il ragazzino abbia deciso di fermarsi momentaneamente a Seveso perché troppo sfinito dal lungo viaggio.

Come proseguirà questa storia? Ora che il ragazzino si trova in questa comunità e sotto la responsabilità di chi guida tale struttura, potrà ancora sperare di poter un giorno ritrovarsi con suo padre e vivere con lui in Germania?

A questo punto bisogna solo attendere, per sapere come proseguiranno gli sviluppi di questa storia che ha suscitato l’interesse di molti italiani. I quali ovviamente sperano tutti in un lieto fine per questo ragazzino così coraggioso.

 

 

 

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