È in arrivo un notevole aumento per quanto riguarda alcuni pensionati. Vediamo chi riceverà una bella cifra in più.
Il 2023 è l’anno del cambiamento per quanto riguarda le pensioni. Ma come è calcolato esattamente l’importo per la maggiorazione? Vediamo di far luce su questo aspetto.
Gli aumenti sulle pensioni
In seguito alla Legge di Bilancio 2023, è stato confermato l’aumento delle pensioni. Una misura davvero necessaria, in quanto la categoria dei pensionati in Italia è quella in condizioni più critiche in termini economici.
La recente crisi energetica e l’aumento dell’inflazione non hanno fatto altro che infierire su una situazione che era di per se già abbastanza critica. La vera e propria stangata è arrivata con l’aumento del prezzo della corrente e del gas, che come per un effetto domino hanno portato rincari su qualsiasi tipo di prodotto, generi alimentari in primis.
Basti pensare che il minimo pensionistico ammonta a circa 525 Euro e che sono una gran parte i cittadini che percepiscono questa somma.
Per quanto sia previsto anche l’aumento a 600 Euro per i pensionati con età superiore ai 75 anni, Le prospettive per il futuro vorrebbero una pensione minima almeno a 1000 Euro. Sarebbe questa infatti la cifra ideale per garantire una vita dignitosa a un pensionato che debba mantenersi pagando spesa, bollette e spesso anche affitto.
L’incremento delle pensioni si basa calcolando la stima dell’inflazione prevista. Il totale dell’aumento viene calcolato quindi all’80% dell’inflazione, garantendo 80 Euro come minimo mensile per le pensioni che non superano i 1.500 Euro al mese e 100 Euro per le pensioni di importi superiori.
Questo modello di incremento ha però sollevato alcune polemiche da parte di alcune organizzazioni sindacali, che ritengono che il meccanismo utilizzato per calcolare l’incremento sulle pensioni non garantisca un aumento tangibile ed effettivamente utile. Questo anche considerando che, secondo molti, l’aumento non sia tale da poter far fronte all’inflazione e garantire ai pensionati uno stile di vita adeguato.
Come cambiano le pensioni
Vediamo quindi quali sono le percentuali di aumento delle pensioni, stabilite per mezzo di fasce superiori alla pensione minima.
Si parte con un aumento pari al 7,3% per tutti gli assegni pensionistici che rientrino nei 2.100 Euro, vale a dire 4 volte entro il minimo. Per i pensionati che rientrano in questa categoria l’aumento è di circa 150 Euro. Si passa poi alle pensioni che rientrano per 5 volte nel minimo, ovvero quelle che non superino i 2.626 Euro mensili. Anche per queste è previsto un aumento di circa 150 Euro, con una percentuale però pari al 5,84%.
Le pensioni che non superano i 3.150 Euro al mese, ovvero che rientrano per 6 volte nel minimo, subiranno un incremento di circa il 4%, vale a dire circa 126 Euro. Salendo di importo diminuiscono le percentuali.
Ecco chi vedrà più soldi in pensione
C’è una categoria specifica di pensionati che potrà vedere un incremento non indifferente grazie a queste maggiorazioni Si tratta delle pensioni che rientrano nel minimo per 8 o 10 volte.
Le pensioni che rientrano per 8 volte nel minimo e che non superano i 4.000 Euro avranno un aumento del 3,65%. Per le pensioni che invece rientrano per ben 10 volte nel minimo, ovvero entro i 5.250 Euro, l’aumento è pari al 2,92%. In entrambi i casi l’aumento mensile sarà pari a circa 153 Euro.