Con il nuovo governo Meloni, cambieranno parecchie cose per tutti i lavoratori dipendenti che troveranno in busta paga, parecchie sorprese, non sempre positive. Il nuovo bonus, non è poi una vera e propria novità, ha a che fare con i €100 del trattamento integrativo proposto da Conte, che subirà delle clamorose modifiche.
In alcuni casi gli importi andranno ad aumentare, in altri invece diminuiranno clamorosamente. La curva delle detrazioni è cambiata, così come è stata modificata anche la modalità di calcolo del bonus e di conseguenza anche i beneficiari.
Coloro che riceveranno i bonus e quindi il trattamento integrativo in busta paga non saranno tutti i lavoratori, tra loro ci saranno delle importanti differenze.
Bonus Renzi, cosa è cambiato nel corso di questi 3 anni
L’ex bonus Renzi fino a tre anni fa, ovvero fino al 2020, aggiungeva nella busta paga di 16 milioni di lavoratori dipendenti compresi nella fascia di reddito tra gli 8174 euro e €40.000, somme consistenti. Nel 2021 il bonus invece veniva assegnato attraverso due metodi, o come credito IRPEF quindi €100 al mese per tutti i redditi sotto i 28.000€ oppure come detrazione dei redditi fino ad un massimo di 40 mila euro.
La detrazione veniva calcolata in questo modo, venivano assegnati da 97 euro al mese a €80 per tutti i redditi da 28.000 a €35.000, da 80 a €0 per un reddito da minimo 35.000 a €40.000. Con la manovra del 2022 invece si va ad intervenire direttamente sull’irpef, quindi con quattro aliquote si vanno a formare non più cinque scaglioni, ma quattro.
In questo modo il sistema dei bonus e delle detrazioni è andato ad assorbire anche il bonus Renzi che ovviamente non va a scomparire del tutto ma viene integrato. Il bonus sarà percepito da tutti i lavoratori dipendenti ma le regole vigenti sull’assegnazione delle quote saranno diverse.
Ecco come funziona il calcolo del bonus
Coloro che hanno sempre percepito il bonus continueranno a riceverlo, compresi tutti i lavoratori che hanno un reddito annuo di €15.000 o inferiore a 15 mila, che tra l’altro andranno a formare il primo Scaglione, che godrà del 23%.
La richiesta delle detrazioni andrà a coinvolgere le spese per i mutui agrari, per familiari a carico, per i mutui immobiliari legati all’acquisto della prima casa, avvenuto in un periodo precedente al 31 dicembre 2022, per eventuali lavori di riqualificazione energetica, oppure per le spese sanitarie.
Coloro che non hanno familiari a carico, che non richiesto mutui o non hanno fatto lavori di alcun tipo, non hanno diritto al trattamento integrativo. A ricevere il bonus di 384 euro saranno tutti coloro che hanno il reddito annuo inferiore o uguale a 35.000 euro, questo scaglione percepirà infatti 32 euro mensili.
Coloro che vogliono recuperare gli importi devono fare la dichiarazione dei redditi adesso presentando tutti i documenti richiesti dal Caf. Verranno prese in considerazione le spese affrontate nel 2021, mentre i conguagli del rimborso saranno assegnati a luglio nella busta paga oppure a dicembre in base a eventuali richieste.
No tax area, ecco cosa cambia per alcune categorie di lavoratori e pensionati
Ci sono anche delle importanti novità che hanno a che fare con la no tax area che indica la soglia di reddito per la quale non saranno richieste imposte applicate. La no tax area riguarda i lavoratori dipendenti fino a 8.145 euro l’anno, i pensionati che ricevono 8.130 euro l’anno e i lavoratori autonomi che hanno un ISEE di 4.800 euro.
Chi si trova in queste fasce di reddito ovviamente deve pagare le tasse come tutti gli altri con la differenza che l’imposta non è richiesta grazie alle detrazioni applicate sia per i pensionati, che per i lavoratori dipendenti o per i lavoratori autonomi.
Il bonus Renzi quindi sarà percepito da tutti i contribuenti che hanno un reddito superiore a 28.000€ e anche da coloro che rientrano nella no tax area.