493 euro in più in busta paga, ecco chi avrà l’aumento questo mese

Chi avrà l’aumento di 493 euro in busta paga? Il taglio del cuneo fiscale farà aumentare gli stipendi, ma vediamo nel dettaglio a quanto ammontano questi aumenti e a chi spetteranno 493 euro in più in busta paga!

493 euro busta paga
493 euro busta paga -imilanesi.nanopress.it

Il taglio del cuneo fiscale in busta paga approvato nella legge di bilancio del governo Meloni si preannuncia carico di tante novità per il 2023. Una delle più importanti è l’innalzamento del taglio del cuneo fiscale al 3% per coloro che guadagnano 25.000 euro lordi all’anno. Secondo quanto diffuso dall’Istat, il taglio del 3% interesserà circa 15,4 milioni di dipendenti pubblici e privati.

Invece, per coloro che hanno un reddito compreso fra 25.000 e 35.000 euro il taglio del cuneo fiscale è stato attestato al 2%. La retribuzione in tutti e due i casi potrà essere più alta a dicembre, per effetto della tredicesima o di supplementi che spettano mensilmente.

Per comprendere meglio quanto influisce il cuneo fiscale, basta sapere che ai fini della pensione le aliquote sui contributi sono pari al 33%. Di questa percentuale spetta al datore di lavoro il 23,81% e al lavoratore il 9,19%. Il taglio del cuneo contributivo effettuato dal governo incide proprio su quest’ultimo, per questo si ottiene l’effetto di una busta paga più alta. Vediamo nel dettaglio come stanno le cose e a chi spetteranno 493 euro in più in busta paga.

Fino a 25mila euro taglio del cuneo fiscale al 3%

Come già detto, coloro che lavorano sotto dipendenza privata o pubblica, che nel 2023 percepiscono uno stipendio annuale fino a 25 mila euro lordi, avranno da pagare meno un punto percentuale rispetto al 2022, mentre rispetto al 2021 rappresentano tre punti in meno.

Aumenti in busta paga
Busta paga – imilanesi.nanopress.it

Invece, per coloro che sono lavoratori dipendenti e percepiscono un reddito annuale compreso fra i 25 mila e i 35 mila euro non ci sarà alcun cambiamento e non ci saranno neanche conseguenze negative sulla pensione in quanto sarà lo stato ad assicurare il versamento dei contributi.

Bisogna tenere in considerazione che l’abbassamento del 2 o del 3 per cento dei contributi influisce su quanto si può detrarre dei contributi obbligatori e riduce l’imponibile fiscale.

Il risultato è che aumenta la base del calcolo Irpef e influisce sulla detrazione fiscale, comportando un netto sulla busta paga minore della decontribuzione. Vediamo nello specifico a chi spetteranno le 493 euro in busta paga per effetto del taglio del cuneo fiscale!

A chi spettano 493 euro in busta paga

Una novità importante contenuta nel testo della Nuova Legge di Bilancio riguarda anche i lavoratori dipendenti.

Il taglio del cuneo fiscale al 3% viene esteso anche ai lavoratori che percepiscono fino a 25.000 euro di reddito annuale lordo, calcolato sulle 13 mensilità. Per questi lavoratori l’aumento in busta paga mensile sarà pari a 41,50 euro, che annuali diventano 493, 85.

Aumento in busta paga
busta paga – imilanesi.nanopress.it

Una bella somma che rimane quindi in busta paga senza fare nulla, ma per effetto del taglio del cuneo fiscale. Fino a 35.000 euro, il taglio del cuneo contributivo rimane al 2%, mentre il taglio della quota dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti privati e pubblici aumenta quindi di un punto percentuale.

Per coloro che guadagnano fino a 25mila euro non ci saranno sorprese negative sulla pensione visto che ci penserà lo stato a garantire la copertura contributiva mancante.

Vantaggi per coloro che percepiscono fino a 1900 euro

Ad essere più avvantaggiati dal taglio del cuneo fiscale sono i lavoratori che hanno uno stipendio di circa 1900 euro al mese. Infatti, per questi lavoratori verranno risparmiati fino a 41,15 euro al mese, che all’anno diventano 493,85 euro.

busta paga
Busta paga – imilanesi.nanopress.it

E’ però importante sottolineare che il taglio del cuneo fiscale ridurrà gli oneri da detrarre dallo stipendio lordo. Questo comporterà un incremento della base imponibile per calcolare l’Irpef, una tassa che per i lavoratori dipendenti sarà più alta nel 2023.

 

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