Si potrà visitare fino al 7 Gennaio 2024 l’opera di un’artista considerato il pioniere della new media art.
L’artista emiliano, ancora vivente, è nato nel 1940, ed opera nell’ambito delle videoinstallazioni, ossia un’arte visiva che si è sviluppata dagli anni ’60. Le sue radici affondano nel movimento spazialista fondato dall’argentino Lucio Fontana nel 1946.
Le opere di Plessi sono caratterizzata da videoproiezioni ed installazioni digitali. Queste agiscono attraverso la tecnologia, le luci il suono e le immagini in movimento. Mostrano così, su digital walls monumentali, un percorso immersivo e coinvolgente, dedicato alla storia ed al patrimonio culturale della città in cui sono installate.
Un evento pioneristico che si inserisce nell’ambito del progetto espositivo bresciano “Palcoscenici archeologici” inaugurato nel 2021 e proseguito anche nel 2022. Le opere sono situate nella zona archeologica con un alto impatto visivo dato dalla perfezione tecnologica.
Un viaggio multimediale che mette in evidenza le vestigia della città di Brescia. Diffuso con un intervento preciso e studiato, inserito nel complesso museale di San Salvatore e Santa Giulia, nella Brixia romana del Capitolium.
Plessi, un pioniere della videoarte
Il progetto corona la ricerca personale che l’artista, da qualche anno, sta conducendo. Lui stesso l’ha definita “L’Età dell’Oro” e nel settembre del 2020, era visibile nella monumentale installazione digitale sulle finestre del Museo Correr a Venezia.
Grandi cascate dorate si armonizzavano con i mosaici della basilica di San Marco. Fabrizio Plessi è stato un pioniere in Italia della cosiddetta videoarte e videoinstallazione. E’ certamente uno dei protagonisti, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, della new media art.
Ma anche delle ricerche nell’ ambito delle nuove tecnologie elettroniche e digitali. Dal 1968 ad oggi, ha creato e sviluppato numerosi lavori in cui il punto nodale è il dialogo tra la tecnologia e le sue potenzialità, con il patrimonio della cultura materiale e immateriale, memoria storica delle città.
Il suo intento è sempre quello di riportare i valori del passato nel presente, come evidente eredità per il futuro. La storia umana lascia tracce nell’assetto urbano, attraverso le forme delle rappresentazioni dei vari aspetti sociali.
Plessi è docente di Umanizzazione delle Tecnologie e di Scenografie Elettroniche alla Kunsthochschule für Medien di Colonia. Nel suo lavoro analizza molteplici aspetti storici rappresentativi, come quelli del potere, della bellezza, della vittoria, della salvezza, della guerra, della morte, della speranza e delle icone.
Equilibrio tra la tradizione e l’innovazione
Il suo intento artistico è quello di trovare una relazione tra opera ed ambiente. Indaga sui concetti in evoluzione che sono rivolti a fare convivere le tradizioni artistiche con il cangiante tecnologico.
La curatrice della mostra bresciana è Ilaria Bignotti e gli enti che l’hanno promossa sono, oltre al Comune cittadino, anche la Fondazione Brescia ed Alleanza Cultura. Per tutte le informazioni è sufficiente connttersi al sito dei musei di Brescia.