L’idea di adottare una statuta del Duomo di Milano per permettere il restauro di alcune statue. “Si potrà portare a casa per tre anni”.
E’ stato il New York Times a porre l’accento sull’iniziativa, che permetterà a chiunque voglia di contribuire al restauro della cattedrale milanese e in cambio, simbolicamente, potrà addirittura portare a casa un pezzo del Duomo. Anche Veronica Squinzi, ad di Mapei, ha contribuito con una donazione.
Milano, ecco l’iniziativa “adotta una statua” per salvare il Duomo
Un punto di riferimento, un’icona, della capitale della moda e della finanza italiana. Lo scrive il New York Times che nelle ultime ore ha sottolineato l’iniziativa partita dalla città milanese che permetterà alla gente di partecipare alle operazioni di restauro. Il giornale americano parla anche del costo elevato dei lavori, soprattutto per quanto riguarda le statue. Le opere in marmo infatti hanno un costo incredibile, considerato che la peculiarità dell’arte risiede nel materiale, un marmo rosa estraibile solamente dalle cave alle pendici della alpi, a un centinaio di km da Milano.
Una ricostruzione non semplice, uno stato non ottimale considerando l’età e ormai l’esposizione all’inquinamento – non solo agli agenti atmosferici – l’acido nitrico e l’anidride solforosa, che formano una crosta sulle statue che le deteriora. Pulizia e manutenzione che dal 1387, data di nascita della famosa cattedrale gotica, vengono anche gestite da un’associazione per il restauro. La Veneranda Fabbrica del Duomo, che ha istituito proprio l’iniziativa di affittare, simbolicamente, una statua.
Un modo per incentivare gli aiuti dal privato, per un bene della comunità come afferma Francesco Canali, direttore dei lavori, per sostenere le pulizie di una cattedrale “dei milanesi” come spesso ha ripetuto l’arciprete il Reverendo Gianantonio.
Adotta una statuta del Duomo: “La puoi portare a casa”
Già diverse tecnologie sono state adottate per prevenire il deterioramento. L’installazione di sensori hanno potuto infatti fornire detagglit tramite misurazioni digitali – riporta ancora il NYT – sullo stato del Duomo.
E dunque effettuando una donazione, proprio come un’adozione, si potrà portare a casa una statua per tre anni addirittura. Lo ha già messo in pratica la proprietaria di Mapei. Veronica Squinzi per esattezza, l’ad, per una famiglia legata al mondo del calcio con il Sassuolo ma anche a quello dell’arte, oltre che nel settore dei prodotti chimici per l’edilizia. Insomma, l’amministratore delegato ha trovato stimolante che l’azienda potesse adottare una statua “almeno un pezzetto del Duomo”. “Un progetto simbolico, ci è sembrato meraviglioso”.