C’è allerta per la peste suina, in queste regioni la situazione è molto delicata. Scopriamo quali sono le regioni in cui c’è allerta per questo fenomeno che rischia di scatenare un’altra pandemia.
Notizie preoccupanti arrivano dalla Lombardia, dove si è verificato il primo caso di peste suina. E’ giunta la conferma sulla carcassa di cinghiale ritrovata, che attesta come la malattia virale sia giunta anche nella regione. Tremano gli allevatori di suini e chiedono interventi subito per evitare ingenti danni economici. Scopriamo di più su questa allerta peste suina in Italia.
Primo caso di peste suina in Lombardia
Gli allevatori di suini lombardi hanno dichiarato che se ci sarà un’estensione della peste suina potrebbe scatenarsi una vera e propria catastrofe per l’Italia. Dopo il ritrovamento di una carcassa di cinghiale risultata positiva alla Psa a Bagnaria nel Pavese, Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, ha fatto il resoconto della situazione.
L’assessore ha fatto il punto delle strategie messe in atto dalla Regione Lombardia per contenere la malattia virale. E’ importante sottolineare che questa malattia, la peste suina africana, non è trasmissibile all’uomo e colpisce i cinghiali, mettendo a rischio gli allevamenti di suini, di cui il 50% si concentra in Lombardia.
Si tratta quindi di un settore chiave per l’economia nazionale, con una grande produzione di derivati. Se dovesse espandersi, la malattia virale potrebbe causare ingenti danni economici. L’assessore ha ribadito che c’è un alto livello di attenzione visto che la malattia da settimane era già ai confini tra le province di Alessandria e Pavia. Il 6 giugno scorso il presidente Fontana ha firmato il primo presidio per circoscrivere la propagazione della malattia.
La peste suina potrebbe scatenare una catastrofe
Se la malattia di peste suina dovesse espandersi, potrebbe scatenare una catastrofe. I danni a livello economico sarebbero ingenti, considerato che si tratta di ben 11 miliardi di fatturato in Italia. Inoltre, il settore impiega oltre 70mila lavoratori e svariati produttori, fra cui vi sono decine di marchi Igp e Dop.
Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia, ha dichiarato che bisogna intervenire sulla questione nell’immediato, per evitare danni economici enormi. Fini ha dichiarato che per definire questa situazione non esistono mezzi termini, si può solamente parlare di emergenza.
Per questo è fondamentale intervenire subito, in modo da arginare questo problema. I danni potrebbero essere ingenti nel giro di poche settimane. Anche la Confagricoltura ha espresso molta preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare.
Era comunque inevitabile che la peste suina raggiungesse la Lombardia, considerato che era già diffusa in regioni come la Liguria e il Piemonte. Per arginare la situazione è stata richiesta la modifica della norma 157/92, che riguarda i piani di abbattimento e la caccia al cinghiale.
Gli interventi vanno fatti nell’immediato
Carlo Loffreda, direttore di Coldiretti Bergamo, ha anche lui espresso molta preoccupazione. Come rappresentante delle sigle agricole, ha dichiarato che dopo la scoperta del primo caso in Lombardia è necessario intervenire subito.
Non si può perdere tempo e bisogna mettere in atto interventi urgenti per fermare la proliferazione dei cinghiali, garantendo così la sicurezza degli allevamenti. Loffreda ha però aggiunto che la situazione ha bisogno di essere monitorata per impedire che vi siano speculazioni.
Enzo Ferrazzoli, direttore di Confagricoltura Bergamo, ha anche detto che i cinghiali ogni giorno spostano la malattia di otto chilometri e l’emergenza potrebbe presto arrivare anche a Bergamo. Anche Ferrazzoli ha sottolineato la necessità di interventi urgenti e drastici per evitare la diffusione della peste suina.
I suini malati devono essere abbattuti e la situazione va gestita a livello nazionale per poter avere dei risultati concreti. In Lombardia e in altre regioni a breve cominceranno le battute di caccia per eliminare gli animali malati, onde evitare che possano contagiare altri animali e far diffondere il virus. Se le azioni vengono messe in atto in maniera omogenea allora sarà possibile scongiurare una catastrofe economica.