Amelie, la bimba di 11 anni che amava la danza

Tantissime le persone che hanno presenziato alla cerimonia laica per l’ultimo saluto ad Amelie, la bimba che amava la danza

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Ballerina-Imilanesi.it

Dopo la morte della loro piccola figlia di 11 anni, Gianni e Katharina si sono dedicati ad una raccolta fondi. Lo scopo è quello di aiutare le associazioni che hanno sostenuto la bimba durante tutto il decorso della sua malattia. Il progetto si chiama Le ali di Amelie, con questo i genitori cercano di aiutare le realtà che si dedicano a sostenere chi soffre o è malato.

Ma per loro è anche un modo per trasformare un lutto così doloroso dandogli un senso più grande. Amelie è morta a Bollate, in provincia di Milano, a causa di un tumore che l’ha resa cieca all’età di 5 anni. Nonostante questo è riuscita ad insegnare a chi aveva vicino a guardare il mondo in modo diverso.

Una forza, una saggezza ed un coraggio che lasciava i coniugi senza parole facendoli sentire piccoli di fronte alla sua reazione. Lei era in grado di stare con gli altri nonostante la sofferenza e mostrare persino l’amore per la vita. I bambini hanno la capacità di adattarsi e quando non ci sono i pregiudizi cadono tutte le barriere.

Amelie amava la danza

Quando Amelie aveva raccontato ai suoi amici di scuola, danza e musica, che non poteva più vedere, loro non hanno avuto nessun dubbio sul fatto che sarebbero rimasti compagni di giochi. Ha lasciato un grande vuoto Amelie ed ha commosso tutto Bollate. Sabato mattina si è svolta una cerimonia laica alla bocciofila della polisportiva Solese.

Per l’ultimo saluto erano presenti più di cento persone tra amici, parenti ed associazioni. Aveva solo 11 anni, ma la sua forza è stata d’esempio a tutti coloro che l’hanno seguita e vista crescere. Erano presenti le scuole, la Montessori di Bollate, ed inoltre quelle di danza, e di musica, insieme all’associazione L’isola che c’è, dove la piccola faceva ippoterapia.

scarpette da danza
Scarpette da danza-Imilanesi.it

Giusy Converti insegnante di Non solo danza, ha ricordato la sua luce negli occhi quando aveva solo quattro anni ed aveva appena iniziato a danzare. Uno sguardo da ballerina, che nemmeno il tumore e la cecità le hanno potuto togliere. Le operazioni, le radioterapie e le chemioterapie non hanno scalfito il suo coraggio e la sua determinazione nel fare ciò che amava.

Oltre alle lezioni ha fatto anche saggi ed ha dimostrato che dalla sofferenza si crea qualcosa di più forte. Amelie amava anche la musica. Gli insegnanti hanno ricordato la sua tenacia ed il suo modo di infondere forza e fiducia, senza nemmeno saperlo. Oltre ai limiti ed alla malattia riusciva ad usare tecniche diverse per riuscire al meglio in ciò che faceva.

Il Volo di Amelie

I genitori hanno voluto così celebrare la vita, quella che la loro piccola ha mostrato come un bene superiore, per il quale vale comunque sempre la pena di lottare ed amare. Hanno così istituito un fondo per sostenere tutte quelle realtà che hanno aiutato la loro bimba. Il progetto si chiama Il volo di Amelie, ed è rintracciabile sul sito dell’associazione Davide il Drago, di cui i coniugi fanno parte.

Chiunque può donare, indicando la voce Erogazione liberale, dai privati alle aziende per dare un aiuto economico alle piccole associazioni. Amelie, nonostante la sua cecità e fragilità, è stata in grado di rinascere sempre grazie anche a loro. Si può sempre sbocciare e non appassire spiegano Gianni e Katharina. I loro ringraziamenti sono andati a tutti i presenti, tra cui vi erano anche gli oncologi e l’associazione ciechi.

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