Il Bel Paese si conferma tale, infatti l’inverno arriverà non prima di gennaio, le previsioni sembrano confermare questo indicatore meteorologico.
Stando alle previsioni meteo ai avranno ancor due mesi di caldo, per vedere arrivare la “pioggia” dovremo aspettare il mese di gennaio.
Altri due mesi di sole e caldo
Per il 2022 il caldo non sembra volerci abbandonare e ci aspettano altri due mesi di sole e caldo, l’inverno arriverà solo con la Befana.
Si prevede dunque un dicembre all’insegna della pioggia, mentre per vedere le temperature tornare alle medie solite della stagione dovremo aspettare gennaio.
Per quanto riguarda le irregolarità che accompagneranno i prossimi due mesi, esse saranno dovute principalmente all’arrivo di “La Nina”. Si tratta di un fenomeno oceanico e atmosferico che è la controparte più fredda di El Niño.
Di fatto, si tratta di un processo che coinvolge tutte le regioni, dal Pacifico all’Oceano Indiano, dall’Africa all’Atlantico. Nel corso di questi due ultimi anni è stato caratterizzato da una maggiore incidenza delle piogge nell’area mediterranea, dalla fine dell’autunno all’inizio dell’inverno.
Secondo quanto ha riferito il direttore del Consorzio Lamma, anche quest’anno: ” A novembre le precipitazioni saranno nella media stagionale, dicembre sarà molto più piovoso“.
Sulla base delle tendenze climatiche dal 1981 al 2010, Per quanto riguarda le temperature di novembre e dicembre, le proiezioni stagionali del consorzio Lamma segnalano una situazione meteorologica decisamente diversa rispetto a quella di ottobre.
L’inverno arriverà non prima di gennaio
Questa condizione è caratterizzata da anticicloni sul Mediterraneo e su parte dell’Europa continentale, dall’assenza di correnti fredde dalle zone polari e da una scarsità di piogge.
Prima di tutto è sopraggiunta La Nina, con le sue piogge.
Allo stesso tempo, hanno cambiato i più importanti indici che vengono adottati riguardo le previsioni della stagione: una è l’Oscillazione Nord Atlantica (Nao), che viene impiegata in inverno al fine di pronosticare la condizione sul Nord Atlantico e le infiltrazioni di correnti fredde dai Poli in direzione delle medie latitudini.
Il secondo è l’indice di oscillazione artica (Ao), in grado di determinare lo stato del vortice polare, vale a dire l’area di bassa pressione sopra l’Artico, che determina le temperature nell’emisfero settentrionale.
In questo contesto, i dati stanno a indicare un aumento della presenza di zone alta pressione sull’Atlantico, nello specifico in medio Atlantico, in corrispondenza delle Isole Britanniche e al di sopra dei Balcani.
Infatti in mezzo a questi due blocchi anticiclonici dovrebbero intercalarsi masse d’aria più fresche e instabili. Al riguardo, si prevede la prevalenza di venti di scirocco e libeccio e di un aumento delle temperature al di sopra della media stagionale nei mesi di novembre e dicembre, soprattutto al Centro-Sud.
Nel mese di novembre i giorni di pioggia risulteranno al di sopra della norma, in particolare nel nord-ovest.
Mentre a dicembre le precipitazioni dovrebbero essere superiori alla media di stagione al centro-nord. Le regioni meridionali dovrebbero risultare comprese nella media della stagione.
A gennaio tutto dovrebbe tornare alla normalità, per quanto i responsabili della meteorologia del Lamma indichino che al momento permane un elevato grado di insicurezza per lo stato e per il percorso del vortice polare.