Aspetta troppo al pronto soccorso e picchia un’infermiera

Dopo un’attesa, secondo lui, troppo lunga, ha iniziato con il minacciare i medici e poi è passato ai fatti picchiando un’infermiera

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Si trovava al pronto soccorso, quando ha iniziato a minacciare i sanitari presenti, e poi ha dato una spinta ad un’infermiera. Gli agenti delle forze dell’ordine, arrivati sul posto, lo hanno fermato e portato via. La sua motivazione era quella di essere in attesa da troppo tempo, e i medici non si curavano della loro presenza.

Era arrivato con la compagna che necessitava di un controllo per un dolore articolare. L’episodio è accaduto martedì 16 maggio presso l’ospedale di Vigevano, in provincia di Pavia. Gli agenti sono stati allertati da qualcuno che era presente proprio mentre stavano avvenendo i fatti.

Giudicato e condannato per direttissima

I carabinieri, arrivati sul posto, hanno prima bloccato l’uomo e, dopo aver svolto gli accertamenti necessari, lo hanno portato via con l’accusa di aggressione e minacce. Le autorità hanno subito disposto gli arresti domiciliari. Il Pubblico ministero si è subito mosso chiedendo il giudizio per direttissima.

Il giorno successivo, mercoledì, il reo era già davanti al giudice per la sentenza. Questo ha convalidato la misura cautelare richiesta dal pm. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, e anche attraverso le varie testimonianze raccolte, l’accusato si era recato al pronto soccorso nella mattinata di martedì.

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Aveva accompagnato la sua consorte di 54anni, per dei dolori ad una spalla. Dopo una lunga attesa l’uomo ha cominciato a rivolgersi al personale sanitario con parole minacciose. Oltre a queste ha anche cercato di aggredirli. Proprio in quel mentre è intervenuta un’infermiera per difendere i medici.

A quel punto l’uomo, un pregiudicato di 44 anni, colpisce la donna spintonandola. L’ha spinta così forte da farla cadere a terra facendole male. Infatti,  è stata visitata e medicata presso lo stesso pronto soccorso con una prognosi di una quarantina di giorni. Il responsabile si trova dunque a scontare la pena presso il suo domicilio, in un borgo nel territorio pavese, Torre Beretti e Castellaro.

Piccolo borgo trasformato in comunità energetica

Un piccolissimo paesino, praticamente sconosciuto fino all’anno scorso, quando la giunta comunale lo ha trasformato in una comunità energetica per aiutare i cittadini. In un momento di grave crisi economica, il sindaco Marco Broveglio e gli assessori, hanno deciso di donare l’energia prodotta in eccesso dei pannelli solari comunali, ai residenti.

Lo scopo era quello di evitar loro di pagare le bollette, o averle almeno a costi inferiori. I progetti del primo cittadino erano quelli di collaborare con un’azienda del settore per gestire tutto. Creare un altro impianto sui tetti della scuola, oltre quello che già esisteva nel campo sportivo, Il primo interesse era rivolto alle famiglie che dovevano essere sostenute e poi alle aziende.

L’intraprendente sindaco era già indirizzato a richiedere sostegni alla regione per poter usufruire di altri pannelli per la produzione di energia rinnovabile prodotta anche per le piccole e medie imprese che investono nella zona. Un piccolo borgo ritornato sui giornali per uno spiacevole fatto di cronaca.

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