Aumento in arrivo per le pensioni, le ipotesi al vaglio

Le pensioni a breve saranno protagoniste di importanti aumenti capaci di fare la differenza. In modo particolare il vice premier Salvini nelle ultime ore ha parlato di sostanziali e sostanziosi aumenti sia delle buste paga, che delle pensioni più basse.

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Almeno per adesso si ipotizza un aumento del 2,7%, da qui al 2024. Gli aumenti pensati e messi in programma sono dovuti in parte all’adeguamento dei prezzi, necessario dato che il costo della vita è sempre più in salita.

In questi giorni il governo sta valutando il da farsi effettuando il bilancio, per capire di capire quanti soldi lo Stato ha disponibili e quanti ne potrà utilizzare per avviare la prossima manovra. Il primo intervento utile sarà quello sulle pensioni minime.

Aumento delle buste paga, di quanto si tratta

Il primo maggio ci sarà un consiglio dei ministri durante il quale si discuterà sull’aumento sia delle buste paga, che delle pensioni più basse. Non è ancora chiaro quali potrebbero essere queste misure e cosa potrebbe cambiare, ma chiunque già parla di un aumento massimo del 2,7% che potrebbe anche fare la differenza.

L’aumento in teoria dovrebbe arrivare nel 2024, ma non si escludono anticipi vari. Essendo che si tratterebbe di 11 euro soltanto, non essendo un importo sostanzioso come quanto dichiarato dal ministro Salvini, si pensa e si ipotizza che possa esserci qualcos’altro sotto.

Il taglio del cuneo e la revisione delle pensioni, ecco cosa sta succedendo in Italia

Una seconda ipotesi dice che il governo Meloni ha deciso di anticipare l’adeguamento al costo della vita, come già successo qualche mese fa ovvero a novembre. Per cui adesso non bisognerà fare altro che aspettare per cercare di capire cosa accadrà. Intanto il passo è il taglio del cuneo fiscale, poi le pensioni minime aumenteranno e andranno da 525 euro a 575. Invece chi ha più di 75 anni potrebbe anche ricevere oltre 600 euro.

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Tutti gli assegni pensionistici sono già stati rivalutati la prima volta. Infatti adesso chi percepisce una pensione fino a quattro volte il minimo, è stato protagonista di una rivalutazione dell’assegno del 100% %. Poi ci sono gli assegni rivalutati per l’85% e quelli rivalutati per il 53% .

L’aumento annuale già apportato alle pensioni a quanto pare non è stato abbastanza perché nessuno riesce ad arrivare alla fine del mese senza problemi, né chi ha famiglia, né chi vive da solo.  Dal 2011, fino al 2022, con un assegno da 1.500 euro, si è verificata una perdita del potere di acquisto di almeno 760 euro a persona.

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