Badante uccisa: la donna è stata uccisa a coltellate ed è stata trovata morta a casa sua. Sembra che sia stata colpita all’altezza della gola. Vediamo cos’è successo.
Una 38enne che svolgeva il lavoro di badante ritrovata priva di vita nella sua casa. Uccisa con una coltellata inferta alla gola. Trovato ferito pure il fratello della donna. Il fratello della vittima si trovava esattamente esternamente alla casa della sorella. Quest’ultima invece si trovava internamente alla sua abitazione a Scaldasole, in provincia di Pavia.
Badante uccisa: cosa è accaduto alla giovane badante
Una giovane donna di 38 anni, Anila Ruci, è la protagonista di un omicidio avvenuto precisamente in un Comune molto piccolo della Lomellina. Si tratta di Scaldasole, in provincia di Pavia.
L’appartamento della vittima posto in via Piave, rappresenta lo scenario del crimine. In base al ritrovamento e ai primi rilevamenti svolti sulla scena del crimine, la donna di 38 anni è morta causa di una ferita inferta alla gola con un’arma da taglio.
Anila Ruci era una badante albanese e abitava in quell’abitazione da quasi un anno.
La scoperta del suo cadavere nella casa si è svolta nel pomeriggio della giornata di mercoledì, intorno alle ore 17.
Un allarme avvenuto grazie a un’estetista che doveva incontrare la Ruci per un appuntamento.
Badante uccisa: la testimonianza dell’estetista
La proprietaria del centro di bellezza posizionato a Scaldasole aveva infatti un appuntamento con la vittima che non si è presentata.
Difatti la donna ha raccontato che Anila aveva un appuntamento con lei per le ore 16,45. L’estetista aveva provveduto a inviarle un messaggio, per avvertirla che il precedente appuntamento l’avevano annullato e che, se voleva, poteva pure recarsi da lei una mezz’ora prima del previsto.
La titolare del centro estetico, però, non ha ricevuto alcuna risposta da Anila. In più ha visto che il suo messaggio non risultava neanche letto dalla badante.
Marika Famà è la proprietaria del centro estetico L’Isola di Athena, situato in piazza Castello a Scaldasole.
La donna è rimasta profondamente colpita dalla notizia della tragica morte della sua cliente albanese.
Tra l’altro l’estetista la conosceva e vedeva spesso, poiché Alina abitava nelle vicinanze del negozio di Marika. Pertanto l’estetista la vedeva passare abitualmente quando portava a passeggio il suo cane.
L’intervento dei carabinieri
Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti i carabinieri appartenenti alla compagnia di Voghera, oltre ai colleghi giunti dal nucleo operativo della città di Pavia.
All’esterno della casa le componenti delle Forze dell’Ordine hanno trovato quello che la vittima definiva come suo fratello. L’uomo è stato ritrovato ferito, visto che anche lui ha subito un accoltellamento. Si tratta di Osman Bilyhu, trovato dai carabinieri in una condizione del tutto confusionale.
Dopo il suo ritrovamento, i soccorsi l’hanno trasferito al San Matteo, la struttura ospedaliera di Pavia. Una volta ricoverato, si è capito in seguito ai vari accertamenti eseguiti sulla sua persona, che non versa in condizioni gravi.
Nel frattempo la zona dove quasi sicuramente si è verificato l’omicidio, si trova delimitata con transenne per via dell’intervento da parte dei carabinieri locali. Questi ultimi stanno continuando i rilievi del caso, utili per ricostruire ciò che è accaduto nella casa di Anila Ruci.
Come è avvenuto l’assassinio
Anila Ruci era giunta a Scaldasole da poco meno di un anno, andando ad abitare nell’appartamento di via Piave.
Lei era arrivata nel mese di giugno, mentre l’uomo che la donna presentava come il fratello ma in realtà si è scoperto poi che non lo era, l’aveva raggiunta nel periodo autunnale.
L’uomo rispetto alla badante non parlava l’italiano e l’estetista, col suo racconto su di loro, ha detto che lo vedeva uscire dalla casa per recarsi al bar passando di fronte al suo centro estetico.
Il racconto dell’estetista è risultato molto utile, poiché la donna ha precisato di aver notato l’uomo all’interno del bar anche il giorno del delitto. Quando non aveva ricevuto risposta da Anila, la titolare del centro estetico era andata a prendersi un caffè al bar.
La donna era rimasta colpita dall’atteggiamento dell’uomo il quale, una volta entrato nel bar, non conoscendo l’italiano cercava chiaramente altri albanesi. Sembrava volesse chiedergli aiuto, questo è quello che ha visto la donna che poi però è ritornata nel suo negozio.
Successivamente quando ha visto arrivare l’ambulanza che ha portato via l’albanese e si è accorta della presenza dei carabinieri, a quel punto l’estetista ha capito che era accaduto qualcosa di grave.
A quanto pare il presunto fratello di Anila quando è entrato nel bar non era ancora ferito. Infatti non mostrava alcuna macchia di sangue sui capi d’abbigliamento che indossava in quel momento.
Questo si è capito anche grazie alla testimonianza dell’estetista che in quel momento si trovava lì a bere un caffè.
Ora si dovrà capire se Anila era stata già uccisa, quando lui si è recato nel bar a chiedere aiuto.
Le indagini dei carabinieri, inoltre, serviranno pure per comprendere come sia avvenuto il ferimento dell’uomo albanese. Oltre ovviamente alla ricostruzione dell’omicidio della giovane badante di origini albanesi.