Lo scorso luglio la Maier Cromoplastica aveva annunciato la chiusura dello stabilimento di Verdello, Bergamo, lasciando senza lavoro 89 dipendenti.
Un inaspettato mancato accordo. Così la Regione Lombardia ha comunicato che, dopo la chiusura dello stabilimento Verdello terminata con la liquidazione di 89 dipendenti, seguirà i dipendenti con i centri per l’impiego sul territorio. L’azienda di proprietà spagnola non è riuscita a trovare l’accordo con la Regione.
Maier Cromoplastica, nulla di fatto nell’ultimo incontro: licenziati 89 dipendenti
Dopo lunghe trattative, anche l’ultimo incontro si è concluso con un nulla di fatto abbastanza clamoroso. La Regione Lombardia ha trattato con la Maier Cromoplastica per scongiurare in tutti i modi i licenziamenti dei dipendenti, dopo la chiusura dello stabilimento in provincia di Bergamo. Eppure nella serata di mercoledì 5 ottobre, le parti non si sono riuscite ad accordare. La Regione ha messo sul piatto opzioni tra le quali cassa integrazione, investitori esterni, vista la proprietà assente dai confronti e anche non disponibili ad ascoltare i sindacati dei lavoratori. Ma non c’è stato niente da fare.
Non c’è l’accordo tra la Maier e la Lombardia, che dunque si è impegnata a seguire i dipendenti che hanno perso il lavoro, ben 89, nella ricollocazione e tra i centri per l’impegno nel territorio.
Regione Lombardia, delusione per il mancato accordo
Ma c’è comunque preoccupazione per i lavoratori. Secondo quanto dichiarato da Melania Rizzoli infatti, il pensiero va immediatamente alle famiglie, per le quali non dovrà essere facile adesso ricevere le lettere di licenziamento. La delusione dell’assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Lombardia è lampante, quando si sofferma sul grande lavoro svolto per cercare di soddisfare anche le richieste della società che opera nel settore automotive.
Il gruppo spagnolo però non ha ritenuto adeguate le offerte, che prevedevano investitori esterni, per quello che secondo la Rizzoli sarebbe stato un errore di valutazione da parte della società. Adesso 89 persone rimarranno senza lavoro, a meno di clamorosi ripensamenti.
A gravare sui costi per gli spagnoli inoltre anche l’area, che verrà dismessa e chiederà una sostanziosa bonifica. Ma la Regione non si arrende, fa sapere ancora Rizzoli, ed è sicura che ci sia ancora spazio di manovra e che si tenterà di continuare in ulteriori proposte. L’assessore invita ancora la società a tenere in considerazione altre soluzioni, con l’impegno di ritentare l’apertura di un dialogo. La Regione Lombardia si farà in ogni caso carico dei lavoratori, per la ricerca di un nuovo posto tramite le politiche regionali.