Blitz degli ambientalisti alla sede Rai di Milano

Blitz degli ambientalisti nella sede della RAI a Milano avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2023.

blitz attivisti rai
blitz attivisti rai-Imilanesi.nanopress.it

L’azione di ribellione è stata firmata da Extinction rebellion, che chiede alla Rai di dedicare più spazio alla crisi climatica, un argomento poco considerato nei vari programmi televisivi.

Gli attivisti hanno attaccato sulle vetrate della sede della Rai dei manifesti e poi hanno lasciato delle scritte come ‘No Green washing’ oppure ‘No Eny’ sul marciapiede per lanciare un messaggio importante e fare delle richieste ben precise.

Crisi ecoclimatica, perché la tv è importante

I manifesti incitano la RAI ad impegnarsi maggiormente nella comunicazione con il pubblico sulla crisi ecoclimatica. I media in questo caso hanno un ruolo molto importante perché la popolazione è disinformata e merita di saperne di più per provare a cambiare tutti insieme non soltanto il presente ma anche il futuro.

blitz attivisti rai
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Come prima cosa, la Rai non deve fare pubblicità alle aziende fossili che sono ritenute le principali responsabili del surriscaldamento globale e ovviamente della crisi energetica come Eni. Piuttosto deve fare molto di più per supportare l’ambiente e tutte le iniziative a favore della natura e non contro.

Riferimenti chiari sui manifesti e sui marciapiedi contro alcuni programmi Rai

I riferimenti apparsi sui manifesti hanno a che fare con programmi come Domenica in, Il cantante mascherato, con I soliti ignoti dei combustibili fossili e altri programmi che concentrano la loro attenzione su tematiche poco profonde o importanti, certamente non al livello della crisi climatica.

Tutto questo possibilmente è avvenuto perché poche settimane fa sono stati pubblicati i nuovi dati che hanno a che fare con l’inquinamento dell’aria e dell’atmosfera. Purtroppo si tratta di dati negativi che dimostrano che è stato raggiunto ancora una volta il record. Proprio come spiega Scar, attivista, anche a causa di spazio e tempo dedicati ad argomenti futili e pubblicità ad aziende di combustibili fossili stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Questo a breve sarà letale per molti.

Qualora dovesse essere superato il limite, si verificherebbe l’aumento della temperatura su tutta la Terra con condizioni irreversibili incompatibili con la nostra vita. In poche parole avverranno sempre più catastrofi naturali  che costeranno alla vita a milioni e milioni di persone.

Ecco cosa la Rai non avrebbe dovuto fare e quali cambiamenti dovrebbero avvenire già da adesso per modificare il futuro

Davanti a tutto questo Rai non fa nulla. Ecco perché secondo gli attivisti che hanno messo in atto il blitz alla sede della rai, la responsabile della crisi ambientale è proprio la televisione. La tv sceglie di voltarsi dall’altra parte piuttosto che affrontare le problematiche. La dimostrazione palese ed evidente, sono le pubblicità mandate in onda durante il Festival di Sanremo su Eniplenitude ecc.

Gli attivisti sottolineano che se la Rai piuttosto che pubblicizzare i combustibili fossili che ci stanno rovinando, avesse lanciato degli spot in favore dell’ambiente avrebbe raggiunto un risultato migliore. Il tutto andando a favore della natura. La tv adesso deve dire la verità, deve fare il possibile per parlare della crisi problematica. Informando la popolazione di tutti i cambiamenti che si devono mettere in atto si può garantire a se stessi e alle nuove generazioni un futuro migliore.

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