Blitz in un allevamento nel Bresciano, tra animali malati e carcasse

In un blitz in un allevamento nel Bresciano sono stati individuati animali malati e carcasse lasciate a decomporsi all’aria aperta.

Animali malati
Animali malati-iMilanesi.Nanopress.it

I contadini della Bassa Bresciana hanno subito un duro colpo. Questa zona è sede di molti rinomati stabilimenti che fanno parte del circuito del Prosciutto di Parma DOP.

Purtroppo, i recenti ritrovamenti dei carabinieri forestali e del personale bresciano presso un allevamento di suini a Calvisano, precisamente in frazione Malpaga, potrebbero mettere in crisi l’intera filiera produttiva.

Dopo l’ispezione dei capannoni presso l’impianto di un allevatore locale, le forze dell’ordine hanno assistito a una situazione molto peggiore di quanto riportato.

Sono state le telecamere Rai della trasmissione Report a portare alla luce quanto stava accadendo alla cascina di Calvisano, allertando i militari sui fatti in atto alla periferia del comune bresciano.

Animali malati e carcasse catturati da “Last Chance for Animals”

Le immagini catturate da “Last Chance for Animals” ritraggono ciò che hanno scoperto i carabinieri forestali.

Nella fattoria sono state trovate carcasse di suini morti, lasciate all’aperto a decomporsi per un massimo di tre giorni invece di essere conservate in una cella refrigerata fino a quando un’azienda specializzata nello smaltimento non fosse andata a recuperarle.

Maiale morto
Maiale morto-iMilanesi.Nanopress.it

Questo flagrante disprezzo per gli standard di biosicurezza per prevenire la diffusione di virus e malattie è inaccettabile.

In un allevamento più grande, i carabinieri forestali, insieme al personale veterinario di Ats, hanno scoperto due maiali malati che sono stati lasciati con quelli sani invece di essere isolati nel box dell’infermeria per le cure.

Inoltre, sono state trovate anche ossa di animali deceduti, indicando un problema di lunga data che non ha portato al corretto smaltimento.

Multa di 25.000 all’allevatore

Al sopralluogo dell’azienda di allevamento suino, che risulta essere una delle più grandi della zona, sono emerse carenze nella gestione degli effluenti zootecnici e nel benessere degli animali.

Tuttavia, questo non è stato l’unico problema scoperto durante le indagini. I forestali si sono anche imbattuti in un deposito non regolamentato di rifiuti pericolosi che includeva lastre di amianto e farmaci veterinari scaduti.

Per via di questa noncuranza, i carabinieri forestali e l’Ats Brescia hanno comminato al gestore dell’azienda una sanzione superiore a 25.000 euro.

I 1.697 suini sono ora soggetti a restrizioni sanitarie e attualmente sono detenuti presso lo stabilimento di Calvisano.

Inoltre, è stata introdotta una disposizione che vieta l’introduzione di nuovi animali e limita la vendita dei restanti animali ai soli soggetti autorizzati dal veterinario.

La Procura di Brescia ha avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità penali.

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