Tutti desideriamo approfittare dei vantaggi del bonus casa 2024 ma a chi spettano le detrazioni fiscali se l’immobile viene venduto? L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza in merito.
È una domanda che tutti i beneficiari si pongono: a chi spettano le quote residue delle detrazioni fiscali in merito a ristrutturazione e mobili se la casa in questione viene venduta? Ci sono procedure diverse, vediamo a chi spettano le agevolazioni in questi particolari casi.
Bonus casa 2024: a chi spettano le detrazioni per ristrutturazione
Partiamo con i lavori di ristrutturazione, che tanti si sono potuti permettere esclusivamente per il beneficio portato dal bonus casa. Se l’immobile viene venduto, queste persone si chiederanno che fine faranno le agevolazioni ed ecco quindi che con un comunicato ufficiale, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza in merito.
Le detrazioni che fanno riferimento ai lavori per recuperare il patrimonio edilizio, verranno trasferite all’acquirente, a meno che nel rogito non vengano dichiarate disposizioni diverse.
Questo è stabilito per legge, infatti nell’articolo 16-bis del TUIR si evince come in caso di vendita i benefici vadano a chi compra, salvo accordi diversi presi fra le parti. In caso di morte dell’avente diritto, il beneficio fiscale andrà all’erede.
E per le case che sono state sottoposte al Superbonus? Qui abbiamo regole diverse ma va chiarito che non ci sono limitazioni o particolari divieti per la vendita dell’immobile ristrutturato con questa soluzione, anche in caso di cessione del credito o sconto in fattura.
La legge di Bilancio stabilisce che chi vende l’immobile in questione prima di 5 anni (periodo calcolato dal termine dei lavori alla data del rogito), alla fine della ristrutturazione pagherà le tasse sul guadagno.
Detrazioni bonus mobili: a chi spettano?
Passiamo ora a un altro interessante bonus di cui hanno approfittato in molti, quello relativo all’acquisto dell’arredamento: trattasi di una detrazione Irpef che consente di recuperare la metà delle spese sostenute fino al termine del 2022 ed entro il limite di 10mila euro. Nel caso in cui le agevolazioni fiscali riguardino i mobili, ci sono regole differenti.
Anche questo bonus è legato alla ristrutturazione, tuttavia il trattamento è diverso perché in tal caso, le quote residue rimangono legate a chi ha richiesto l’agevolazione e quindi sostenuto le spese per mobilio ed elettrodomestici. Queste quote non andranno all’acquirente dell’immobile.
Queste le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, che ha risposto ai quesiti sulla rivista FiscoOggi, chiarendo i dubbi di tanti contribuenti che si sono trovati a dover vendere la casa dove insistono tali bonus. L’Istituto ha chiarito la differenza di trattamento fra le due misure, precisando che nel caso del bonus mobili, non importa se sia stato concesso nell’ambito di lavori di ristrutturazione edilizia con detrazioni del 50% oppure in misura maggiore.
Le agevolazioni legate al bonus mobili rimarranno legate a chi ha sostenuto la spesa per il cambio arredamento, anche se in fase di rogito, il bonus ristrutturazione venisse ceduto all’acquirente.