Caldaia a gas, arriva il divieto: la data cruciale che preoccupa tutti gli italiani

Caldaia a gas, arriva il divieto: sembra essere questa la data cruciale che preoccupa tutti gli italiani. Per questo bisogna conoscere  diverse informazioni a tal proposito, per non trovarsi impreparati. Per saperne di più continuate a leggere qui di seguito.

Caldaia a gas
Caldaia a gas – Imilanesi.Nanopress.it

Si parla di un divieto che entrerà in vigore a partire dall’anno 2029, col pericolo di stangate pazzesche sugli italiani. Tutto ciò che c’è da sapere su questa notizia riguardante le caldaie a gas lo trovate nelle prossime righe. L’allarme arriva direttamente da Codacons per il divieto sulla caldaia a gas. Ecco quindi la data cruciale che sta suscitando la preoccupazione di tanti italiani. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

Caldaia a gas il divieto: i cambiamenti previsti per la caldaia

Come accennato poco fa, si parla di uno specifico divieto. Un divieto che riguarda le caldaie a gas.

Il divieto è presente all’interno della bozza di revisione, correlata al regolamento 813 del 2013, che la stessa Unione Europea dovrà discutere durante la riunione che avverrà nella data del 12 di giugno.

Divieto
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L’aspetto che sta provocando una notevole fonte di preoccupazione per tanti cittadini italiani, è quello derivante dal fatto che a partire esattamente dall’anno 2029 le caldaie a gas saranno assolutamente vietate dentro alle abitazioni di tipo privato.

Ciò andrà a verificarsi, dunque, in tutto il territorio compreso dall’UE. In base a quello che ha dichiarato in tal senso il Codacons, si tratta di una condizione che mette in serie difficoltà molte famiglie italiane. Si tratta, infatti, di una misura definita come insostenibile per molti nuclei familiari.

Tutto questo perché corrisponderà a una vera e propria stangata nei confronti di tantissime persone, visto che così dovranno affrontare una spesa enorme che gran parte dei cittadini di certo non sono in grado di sostenere.

Ancor di più a causa di questo periodo di crisi economica persistente, provocata dal carovita.

Questa decisione così complessa oltre che cara dal punto di vista economico, si basa pure sul rischio di non riuscire nemmeno a rappresentare una forma di beneficio a livello ambientale.

Caldaia a gas: le problematiche derivanti da tale decisione sulle caldaie

Attualmente per procedere con l’acquisto e con l’installazione di una pompa di calore, il costo di tutto questo può cambiare fra i 6 mila e i 16 mila euro.

La cifra esatta in questi casi dipende molto dall’impianto che si sceglie per la propria casa. Si tratta di una spesa del tutto impossibile non solo per i costi in continua crescita di questa tipologia di impianto, ma pure per via della manodopera che è sempre più esorbitante. Questo è quello che sostiene Codacons, protestando vivamente per questa decisione che va contro tantissimi cittadini.

Un altro elemento da tener presente è che non tutte le case possono munirsi di apposite pompe di calore, oltre al fatto che il rendimento a livello energetico potrebbe risultare al di sotto degli standard stabiliti.

Pompe a calore
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Le abitazioni che non includono uno spazio esterno dove poter collocare le caldaie sono le prime che rientreranno tra i problemi elencati da Codacons.

Ciò considerando le considerevoli dimensioni di questi impianti che necessitano di spazi esterni appropriati per porvi quest’unità.

In più se l’abitazione non è ristrutturata e ha dei termosifoni classici al posto del riscaldamento posto sotto alla pavimentazione, la resa diminuirà e anche di molto. Soprattutto visto che la casa in questione non dispone di isolamento e di coibentazione ottimale. In questo modo gli effetti positivi nei confronti dell’ambiente risultano inutili.

Come dovrebbe essere la misura adeguata per tutti

L’efficacia energetica all’interno delle nostre abitazioni deve risultare prima di tutto equa. Ed è da questo aspetto importantissimo che devono poi partire le misure di vario genere applicate per migliorare questo tipo di efficienza.

In aggiunta deve mostrarsi del tutto proporzionata e primariamente in una versione sostenibile.

Detto ciò, uno degli elementi principali che bisognerebbe mettere in pratica, è quello di non farlo pesare come degli enormi sassi posizionati sulle spalle dei consumatori.

Ne consegue che se l’Unione Europea deciderà una vera e propria imposizione inerente l’addio alle caldaie a gas, dovrà automaticamente provvedere pure ad aggiungere determinati accorgimenti.

Caldaia a gas
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In riferimento a ciò, stiamo parlando prima di tutto del fatto che dovrà mettere in previsione determinate eccezioni alla regola.

Questo proprio perché non tutte le case sono disposte in modo tale da poter installare delle pompe di calore.

Già questo costituisce un problema di cui tener conto, visto che coinvolge un’ampia fetta di abitanti che vivono in abitazioni di questo tipo.

Poi a tal proposito, l’UE dovrà anche pensare alla realizzazione di speciali incentivi e bonus correlati al divieto che intende stabilire.

Una decisione tale andrebbe ad arrecare delle enormi difficoltà a tanti cittadini. Si capisce, quindi, che l’Unione Europea dovrebbe pertanto stabilire dei nuovi bonus utili per supportare economicamente tante famiglie in difficoltà. Così da permettergli di sostenere l’elevata spesa associata alla sostituzione dei vecchi impianti presenti nelle loro case.

Solo in questo modo si potrebbe pensare in modo più tranquillo e sereno a un’eventualità del genere, poiché così com’è non va assolutamente bene e non comporta alcun beneficio per le persone. Proprio perché comporterebbe dei disagi tali da causare serie difficoltà, primariamente economiche, per tanti nuclei familiari che già si trovano in uno stato di preoccupante crisi finanziaria.

Se dunque siete arrivati fino a questo punto dell’articolo, avrete sicuramente appreso importanti informazioni che riguardano la questione appena delineata in tutti i suoi dettagli.

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