Chi riceverà 22 mesi di contributi dall’INPS: grande regalo a questi lavoratori

Alcuni lavoratori possono ricevere 22 mesi di contributi da parte dell’Inps ma pochi lo sanno. Ecco a chi spettano.

Contributi
22 mesi di contributi – Imilanesi.Nanopress.it

Al fine di agevolare l’accesso alla pensione, si è istituita la possibilità di ottenere dei contributi gratis per i periodi durante i quali il lavoratore non è stato attivo. Poiché molti non sanno come procedere, vediamo come fare per presentare la domanda all’INPS.

Contributi da parte dell’Inps per 22 mesi, di cosa si tratta

Nella vita di ogni lavoratore possono esserci eventi o episodi che lo portano inevitabilmente a dover sospendere la sua attività. Gli eventi di malattia o di congedo potrebbero contribuire a prolungare il momento di accesso alla pensione o far scendere di valore il futuro assegno pensionistico. É proprio per questo motivo che sono state previste, per particolari situazioni, delle opportunità per far si che i lavoratori possano recuperare i periodi di sospensione dei versamenti contributivi. 

Contributi arretrati
Recupero dei contributi arretrati – imilanesi.nanopress.it

In questo modo, il lavoratore potrà riscattare alcuni periodi durante i quali non è stata accumulata contribuzione ai fini pensionistici. In questo caso si parla di contributi da riscatto a carico del richiedente, per i quali lo stesso lavoratore dovrà pagare un onere. I lavoratori dovranno procedere presentando domanda all’INPS per poi versare quanto richiesto al fine di ottenere il corrispettivo dei mesi contributivi non maturati. Negli ultimi tempi sono molti i lavoratori che si domandano se convenga o meno approfittare delle novità proposte dal Governo, come l’opzione Quota 103 per il pensionamento anticipato. In tanti infatti hanno già iniziato a fare i conti tra età anagrafica e contributi, per capire se rientrano nell’opzione. Nonostante ciò, molti non sanno di poter recuperare questi 22 mesi di contributi che potrebbero essere mancanti.

I contributi figurativi riconosciuti dall’Inps

I contributi riconosciuti ai lavoratori, nonostante non sono stati maturati in determinati periodi lavorativi, prendono il nome di contributi figurativi. Questi sono automaticamente accreditati nelle gestioni pensionistiche dei lavoratori. L’opzione è valida per i lavoratori sia del settore pubblico che del privato. Fanno riferimento a periodi durante i quali il lavoratore si è trovato a doversi assentare dal lavoro per tempi più o meno lunghi.

22 mesi di contributi
22 mesi di contributi – imilanesi.nanopress.it

Questi periodi di sospensione lavorativa sono utili sia per i calcoli pensionistici, sia per l’accesso alla stessa. Alcuni periodi sono automaticamente accreditati. Per altri invece c’è bisogno di fare espressa domanda all’Inps. Tra questi ultimi troviamo le assenze e le sospensioni dal lavoro a causa di malattia o infortunio. Il totale dei contributi può arrivare a ben 22 mesi, vale a dire a circa 96 settimane di contributi.

Molti lavoratori però non sanno che l’INPS riconosce fino a 22 mesi di contributi. Come fare quindi a ottenere l’accredito? Per poterne usufruire è necessario avere nel proprio storico almeno un contributo versato prima del periodo di malattia o di infortunio. Questa prestazione è riconosciuta a tutti i lavoratori che abbiano avuto una situazione temporanea di inattività lavorativa a causa di inabilità per un periodo da 7 giorni in su, giustificati con certificato di malattia. Per poter ricevere l’accredito, i lavoratori dovranno presentare richiesta all’INPS, telematicamente o presso gli uffici.

Inoltrare domanda contributi
Inoltrare la domanda per i contributi – imilanesi.nanopress.it

Per periodi antecedenti al 1 gennaio 1980 dovrà essere allegato un certificato di malattia rilasciato dall’INAM. In alternativa, è da I contributi riconosciuti ai lavoratori, nonostante non siano stati maturati in determinati periodi lavorativi, prendono il nome di contributi figurativi. Questi vengono automaticamente accreditati nelle gestioni pensionistiche dei lavoratori. L’opzione è valida per i lavoratori sia del settore pubblico che del privato. Fanno riferimento a periodi previsti dalla legge, durante i quali il lavoratore si è trovato a doversi assentare dal lavoro per tempi più o meno lunghi che rilascia l’INAIL. Dovrà inoltre essere allegata una cartella clinica o l’attestazione dell’ospedale in caso di un periodo di ricovero. Nel caso in cui non fossero disponibili documentazioni, la durata del periodo di malattia accreditabile si basano sui termini dichiarati dall’inizio alla fine della malattia.

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