Incidente sul lavoro a Opera: ecco chi sono le vittime. I dettagli di quanto successo qui di seguito.
In seguito al cedimento di una piattaforma, due operai hanno perso la vita in provincia di Milano. Un grave incidente in ambito lavorativo che ha causato anche un ferito grave. Alcuni dipendenti intenti al lavoro di potatura si trovavano sul cestello della gru, quando quest’ultimo è letteralmente caduto rovinosamente da venti metri. Ciò è accaduto al centro Le Rovedine in questo articolo.
Come accennato poco fa si parla dell’incidente sul lavoro a Opera, un incidente questo che ha sicuramente avuto delle forti ripercussioni.
Allo Sporting Mirasole di Noverasco ha ceduto una piattaforma e questo ha comportato la morte di due operai, uno di 51 anni e l’altro di 69 anni, oltre a un terzo operaio di 25 anni ferito e ricoverato.
Questa è solo un’ulteriore tragedia che si verifica su un posto di lavoro, dopo le svariate sciagure accadute in precedenza.
Nella giornata di ieri, dunque, Dario Beria di 69 anni e Angelo Giovanni Zanin di 51 anni, hanno perso le loro vite mentre stavano lavorando a Noverasco di Opera, nel Milanese. Mentre un loro collega 25enne è rimasto gravemente ferito, per via di tale incidente.
Quest’ultimo si è verificato internamente al golf club Le Rovedine verso metà mattina, posizionato precisamente in via Carl Marx N.16.
I tre dipendenti si sono ritrovati loro malgrado coinvolti in questo accadimento, provocato dalla piattaforma aerea che ha ceduto. Un mezzo utilizzato quando si effettua la potatura delle piante che dispongono di un fusto molto alto.
Il cestello si mantiene mediante un apposito braccio che si muove meccanicamente. In base alle ricostruzioni fatte sull’incidente, tale cestello si sarebbe staccato cadendo quindi al suolo da un’altezza di 20 metri.
Ma lo svolgimento ha ancora dei lati oscuri che bisognerà chiarire, grazie alle indagini da parte degli inquirenti.
Intorno alle ore 13 sono giunti sul posto i pompieri di zona muniti di droni, in maniera tale da riuscire a fare delle riprese del luogo dall’alto.
Questi strumenti sono di notevole utilità per la ricostruzione dettagliata di tutta la vicenda.
Un ingegnere meccanico avrà il compito di scoprire e spiegare il motivo della rottura del braccio che sorreggeva la piattaforma. Nel frattempo i vigili del fuoco hanno già capito diversi aspetti della dinamica, spiegando che appunto i tre operai stavano potando le piante quando il cestello che li sosteneva si è sganciato cadendo a terra.
Un lato della vicenda che ancora non si è capito è se sulla piattaforma fossero presenti tutti e tre i dipendenti, oppure se uno dei tre al momento del cedimento si trovasse sotto.
Certamente le indagini faranno chiarezza su questo aspetto, come pure su quelle che per adesso sono soltanto ipotesi fatte dagli inquirenti. Come per esempio si ipotizza che il cestello si sia spezzato, ma ancora non è una notizia certa.
Sul luogo del terribile incidente sono arrivati subito i soccorsi costituiti dal 118, da tre ambulanze, due automediche e dall’elisoccorso.
In più sono sopraggiunti pure i carabinieri, i pompieri, la polizia locale e dei rappresentanti della Procura.
Le vittime sono un paio: Dario Beria nato nel 1953 e Angelo Giovanni Zanin nato nel 1971.
Per quanto concerne il ferito, si tratta di un operaio 25enne che è stato liberato dai resti del cestello, per via dell’intervento da parte dei vigili del fuoco.
L’uomo è stato poi trasportato all’ospedale Niguarda con un trauma a livello del torace e della testa, ferite agli arti e diverse fratture. Dall’istituto ospedaliero le notizie che arrivano sullo stato di salute di questo terzo dipendente non sono buone, considerando che lo stato dell’uomo resta tuttora molto grave.
Intanto è stato prontamente aperto un fascicolo per omicidio e lesioni di tipo colposo e sarà eseguita l’autopsia alle due vittime.
In riferimento al macchinario è posto sotto sequestro per l’effettuazione della perizia, che servirà per capire le motivazioni di questo crollo.
Alla Procura del capoluogo lombardo servirà l’acquisizione di tutti i documenti utili per le indagini sull’omicidio colposo dei due operai. Quindi si controlleranno pure i contratti lavorativi e le carte inerenti la manutenzione.
A quanto pare Zanin e l’operaio più giovane al momento del crollo disponevano dell’apposita imbracatura di sicurezza, invece il collega di 69 anni ne era sprovvisto.
Pertanto l’acquisizione degli atti risulta preziosa, poiché consentirà di appurare la necessità o meno di fare delle iscrizioni all’interno del registro degli indagati.
In base alle dichiarazioni dalla Cub, tali incidenti mortali sul lavoro succedono perché in molti settori lavorativi si tende a risparmiare, pur mettendo così a rischio la vita dei lavoratori.
Solo pochi giorni prima un altro lavoratore è morto cadendo dal tetto di un capannone della Cifa di Senago, in provincia di Milano, mentre lavorava per montare delle tubazioni del gas. La vittima era un uomo di 71 anni regolarmente assunto dalla ditta a Lissone.
Come detto poco fa, solo alcuni giorni fa è morto un altro lavoratore per le lesioni che ha riportato dopo essere precipitato da un’altezza non indifferente. Si parla di ben 15 metri di altezza. L’uomo lavorava presso un’azienda di macchinari industriali a Lissone. Purtroppo in seguito all’incidente è deceduto l’uomo che si chiama Giuseppe Danieli, il quale stava lavorando sul tetto e nello specifico a Senago. Sull’uomo si sa che era già pensionato dal 2018, ma nonostante questo stava lavorando e infatti era stato assunto da tale ditta. Nonostante si è provveduto a trasportarlo in ospedale con il codice rosso, non ce l’ha fatta e infatti le sue condizioni erano molto gravi.
Ecco che quindi anche in questo caso si parla di un lavoratore che ha perso la vita mentre appunto era a lavoro. Anche in questo caso sono state avviate le procedure per comprendere la dinamica dei fatti e constatare la responsabilità di quanto accaduto.