Condanna per Nour Amdouni. l’uomo che investì e uccise un bimbo in bici

Condanna per Nour Amdouni, l’uomo che uccise un bambino in bici. Il fatto è accaduto tra l’8 e il 9 agosto 2022, ma solo oggi sembra essere arrivata la condanna per il responsabile. Vediamo esattamente cosa si è stabilito.

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Il nome del bambino deceduto in seguito all’incidente era Mohanad Moubarak. Finalmente, però, giustizia è stata fatta e il responsabile è stato condannato, dopo aver investito il bimbo e dopo essere fuggito senza prestargli soccorso,

Condanna per Nour Amdouni: primi dettagli da considerare

Come accennato nelle prime righe, sembra essere arrivata la condanna per Nour Amdouni, il responsabile di un brutto incidente in cui ha perso la vita un bambino di soli 11 anni. Il tutto accadde nella notte tra l’8 e il 9 Agosto dell’anno 2022.

A investire il bambino fu questo ragazzo di 20 anni, un italo marocchino e precisamente il tutto si è consumato tra via Bartolini e viale Monte Ceneri. A distanza di 1 anno l’uomo è stato condannato a ben 8 anni di carcere.

 Condanna per Nour Amdouni: le indagini

Sulla base di quello che si è detto sinora è chiaro che stiamo parlando di un omicidio stradale. E per l’esattezza omicidio stradale pluriaggravato con una condanna di 8 anni.

Il giudice Massimo Baraldo ha deciso questo e dunque ha provveduto ad accogliere quella che è la richiesta di pena del pubblico Ministero Rosario Ferracane. Cosa è emerso dalle indagini? Perché si è arrivati a questa condanna?

Indagini polizia
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Sembra che la notte dell’incidente l’uomo fosse alla guida della sua smart, senza patente e sotto effetto di sostanze. Questo è stato  infatti dimostrato dal risultato di alcune analisi specifiche.

Sembra che il 20enne procedesse a una velocità che non superava i 73 km orari ma non era nemmeno inferiore. Il limite previsto era di 50.

L’uomo aveva anche una gamba ingessata, ma nonostante questo si era messo al volante. In seguito all’incidente non ha soccorso il bimbo ed è fuggito via per poi ripresentarsi 4 ore più tardi alla Polizia.

A distanza di 9 giorni lo stesso è stato portato in carcere, come richiesto dal gip Fiammetta Modica.

La condanna e le parole del giudice

Il giudice, dopo tutte le indagini, è arrivato alla conclusione che il ragazzo fosse consapevole e potesse essere consapevole dei rischi e delle conseguenze che potevano nascere a causa del suo comportamento.

Giudice
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Inoltre come detto è stato anche confermato il fatto che l’uomo fosse sotto effetto di cannabinoidi e senza patente. Nonostante questo il ragazzo non ha desistito e ha guidato quella sera, superando anche i limiti di velocità e all’altezza di un incrocio.

È chiaro che si parla di azioni e comportamenti che si caratterizzano per una certa gravità.

Il giudice a tal proposito ha detto proprio questo e che ciò sarebbe stato allo stesso modo grave anche se si fosse parlato di concorso di colpa altrui. Per non parlare dell’omissione di soccorso.

Ricordiamo che il ragazzo è stato arrestato il 18 Agosto.

A tal proposito c’è da dire che a marzo il gip Lorenza Pasquinelli aveva provveduto a respingere la richiesta di patteggiamento a 5 anni accettata dalla procura, poiché riteneva  fosse troppo poco esemplare come pena, dal momento che come si è visto, l’uomo ha fatto davvero tanti passi falsi.

Ecco che poi finalmente si  arrivati alla vera condanna per Nour Amdouni.

Alcuni dettagli sulla tragedia

Come si evince dalle righe appena presentate, si parla di una vera e propria tragedia che si è consumata dopo mezzanotte nel milanese.

Nello specifico bici e automobile andavano nella medesima direzione, quando il ventenne con la sua Smart ha preso in pieno il piccolo, fino a trascinarlo per circa 20 metri dal luogo in cui era avvenuto l’incidente.

Come detto l’uomo è fuggito via e non ha mai soccorso il bambino che purtroppo ha perso la vita in quel brutto incidente. Solo qualche giorno dopo alle 4 e 30 di mattina si è presentato presso gli uffici della Polizia Stradale.

Il bambino che ha perso la vita quella sera era figlio di un uomo che gestiva un ristorante proprio in quella via. Dall’interrogatorio fatto all’uomo, inoltre, è venuto fuori che il bambino fosse sbucato così da nulla e che è fuggito per paura.

Insomma una brutta storia che mette in evidenza come il fatto di mettersi alla guida in condizioni sfavorevoli possa avere delle conseguenze gravi e come in questo caso, mortali.

 

 

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