Continuano le indagini sul caso dell’incendio della Rsa milanese

Sequestrati i materiali in comune e nella sede di Proges per individuare i responsabili della morte di 6 persone e di più di 80 feriti.

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La procura di Milano continua la ricerca delle prove per individuare i responsabili dell’incendio avvenuto qualche giorno fa nella Rsa “Casa dei Coniugi”. Nel rogo sono morte 6 persone, due delle quali ritrovate carbonizzate. Più di 80 quelle evacuate e trasportate in ospedale per intossicazione da fumo, due delle quali in condizioni più gravi.

La Proges è l’azienda che si occupa di gestire la struttura, mentre il comune milanese è, di fatto, il proprietario dell’edificio fisico. Il municipio aveva indetto un bando di 1 milione di euro proprio per la manutenzione straordinaria di tutti gli edifici che ospitano le Rsa. Compreso nel bando c’era anche la manutenzione dell’impianto relativo alla rilevazione fumi. Sembra che questo fosse fuori uso da mesi.

E sembra anche che la cooperativa ne fosse a conoscenza e che, in attesa dei tecnici per le riparazioni, avesse ovviato con la presenza di un tecnico antincendio presente nella struttura durante ogni notte. Le acquisizioni dei documenti serviranno proprio a capire chi si doveva occupare della cosa e come mai i tempi si erano allungati così tanto.

Ipotesi di omicidio e lesioni e incendio colposo

A breve, quindi, potrebbero esserci alcuni nomi che andranno a riempire il registro degli indagati. L’accusa sarà anche piuttosto pesante: ipotesi di omicidio colposo e di lesioni colpose, con violazione delle normative di sicurezza e incendio colposo. Una volta che i nomi verranno scritti, i patologi procederanno alle autopsie sui corpi delle sei vittime decedute a causa dell’incendio.

Per il momento già una prima figura è stata identificata ed è a disposizione del pm Maura Ripamonti e dell’aggiunto Tiziana Siciliano. Si tratta della direttrice della struttura Claudia Zerletti. Questa aveva avvisato gli ospiti della presenza di un tecnico antincendio che, presente durante la notte, si sarebbe occupato di monitorare la struttura.

L’avviso era presente in bacheca visionabile da tutti gli ospiti. Sembra che, in seguito alle prove raccolte, la direttrice potrebbe essere una degli indagati. Insieme a lei potrebbe finire sul registro anche l’addetto Francesco R. Quest’ultimo era presente nella struttura proprio la notte dell’incendio.

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Ma le valutazioni e le investigazioni continuano anche relativamente a tutto il personale della Proges che si trovava di turno nella notte in questione, dei dirigenti della cooperativa, ma anche dei funzionari dell’assessorato comunale del Welfare. Una volta iscritti gli indagati si potrà procedere alle autopsie e alla nomina dei consulenti.

Da parte sua la cooperativa ha fatto sapere che la situazione era del tutto sotto controllo. La notte in questione c’era un medico in regime di reperibilità. Le persone presenti in struttura erano 8, come previsto dalla normativa regionale. Gli estintori funzionavano ed era presente l’addetto antincendio, in turno con un altro collega e che avevano preso servizio a partire dal 3 luglio.

Il sindaco Sala assente al minuto di silenzio in comune

Il sindaco Sala, per il momento non rilascia dichiarazioni. Aspetterà che si svolgano i funerali delle vittime in modo che i toni si calmino. Durante il minuto di silenzio riservato alle vittime della Rsa in comune, il primo cittadino era assente. Assenza che l’opposizione ha notato e non gradito.

La Lega e Fratelli d’Italia hanno già detto che chiederanno l’apertura di una commissione d’inchiesta sull’accaduto. La cooperativa, durante un incontro con i sindacati, ha riferito che, sia per gli opertaori che per gli ospiti e i famigliari coinvolti, è stato aperto uno sportello gratuito per un sostegno psicologico. Proges e sindacati si incontreranno di nuovo il prossimo 28 agosto.

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