La crescente domanda di immobili in alcune zone milanesi ha fatto letteralmente lievitare i costi degli appartamenti.
Alcune zone di Milano sono sempre state più care di altre. Ma la recente domanda ha creato nuove tendenze tra i quartieri in cui vivere costa di più. Addirittura i monolocali in alcune zone hanno lo stesso prezzo di trilocali in zone poco più in periferia.
Le cifre folli raggiunte dagli affitti a Milano
Se prima i quartieri centrali erano cari, ora sono veramente inavvicinabili. Il rialzo alle stelle è dovuto principalmente all’aumento della domanda. In un periodo storico in cui i mutui sono in rialzo e le compravendite vedono una brusca frenata, gli affitti sono diventati quasi una speculazione.
Secondo un recente studio effettuato da un’agenzia immobiliare, in media per vivere in un monolocale a Milano si spendono circa 700 Euro solo per l’affitto. Per i bilocali i prezzi si aggirano sui 900 Euro mensili mentre se si passa ai trilocali la media è di 1.200 Euro al mese. I valori si riferiscono ad aree periferiche ma ben collegate dal centro, zona che risulta essere decisamente proibitiva.
Per un trilocale di circa 80 mq si spendono in media dai 4.000 Euro al mese per la zona di Porta nuova, fino ad arrivare a 4.500 Euro al mese di affitto in zona San Babila. Considerando gli stipendi medie della maggior parte dei cittadini, per riuscire a pagare un affitto ed affrontare tutto le spese necessarie, ci si deve spostare in zone come Quarto Oggiaro, dove con una media di 550 Euro al mese si può affittare un monolocale, con circa 650 Euro un bilocale e con circa 800 Euro un trilocale. Nella zona di Ponte Lambro gli affitti si riducono ulteriormente: 400 Euro per un monolocale, 500 Euro per un bilocale e 700 Euro per un trilocale.
I motivi dei rincari
Il motivo principale per cui i prezzi sono lievitati è da riferire a ragioni fiscali. Il recente aumento dei costi in generale ha quindi gravato anche sui canoni d’affitto. Nel caso di contratti con cedolare secca, il proprietario che decide di locare un appartamento è consapevole che per otto anni, come da contratto, non potrà in alcuno modo aumentare l’affitto all’inquilino. Ma con il costo della vita che va aumentando chi si trova a dover locare un appartamento lo fa preventivamente a un prezzo maggiorato per rientrarne in anticipo.
Altra motivazione da non sottovalutare è l’elevatissima domanda, decisamente più alta dell’offerta, in quanto molte persone interessate fino a poco fa a richiedere un mutuo, devono necessariamente virare verso un affitto.
Quanto influisce la questione dei mutui
Chiunque voglia acquistare una casa avrà inevitabilmente notato l’impennata dei tassi e la difficoltà ad ottenere un mutuo senza una buona parte di anticipo. I mutui sono quindi diventati proibitivi per la maggior parte delle persone che non ha garanzie o sostanziosi anticipi da offrire. La fetta di acquirenti maggiormente colpita è ovviamente quella dei giovani in cerca della loro prima casa. Sempre più spesso ci si vede negare mutui al 100%, qualora non si abbiano garanzie da presentare alla banca. Sostanzialmente ad oggi è praticamente impossibile erogare un mutuo agevolato per i giovani, in quanto lo stesso mutuo dovrebbe essere offerto a un tasso massimo che è nettamente inferiore agli attuali valori di mercato. Pertanto chiunque fino a poco fa era in procinto di richiedere un mutuo si vede quasi costretto a ripiegare sull’unica alternativa possibile, ovvero l’affitto.
Affitti a lungo termine sempre più rari
Anche per gli affitti la strada non è del tutto spianata. Un recente rapporto dell’Agenzia delle Entrate stima che nel 2021 a Milano sono stati affittati con contratti della durata di 8 anni poco meno di 40.000 immobili. Allo stesso tempo sono stati stipulati solamente poco più di 2.000 contratti concordati, della durata di cinque anni. Se si paragonano i dati alla città di Roma, in quest’ultima i contratti da otto anni sono stati più di 12.000 mentre quelli da 5 anni più di 33.000.
Ci si aspetta quindi che saranno sempre meno gli affitti a lungo termine. Perché questo? Sono proprio le disponibilità da parte dei proprietari a essere diminuite, in quanto sempre più spesso si temono gli stessi inquilini, che potrebbero decidere di non pagare le rate mensili dovute. Per questo motivo sono sempre più frequenti i contratti transitori, gli affitti ai soli studenti o ai turisti, così da assicurarsi il pagamento per un breve termine e, in caso di insoluti, di uscirne il prima possibile.
Visto anche il recente aumento di luce e gas, i proprietari di case disponibili per la locazione non hanno certo timori infondati. Senza dubbio chi si trovasse in difficoltà economica pagherebbe prima le utenze che l’affitto, in quanto queste ultime verrebbero subito sospese.