Delitto di Saman Abbas. Secondo le ultime informazioni, anche la zia, Shamsa Batool, sorella del padre della giovane uccisa dai familiari, era a conoscenza dell’omicidio e sosteneva il crimine ai danni della nipote
Continua a scatenare indignazione il caso di omicidio della giovane Saman Abbas. La ragazza di origine pakistana è scomparsa il 1° maggio da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, cittadina dove si era trasferita con i suoi familiari. All’inizio si pensò a un allontanamento volontario. Purtroppo, non è stato così. Saman è stata uccisa crudelmente dai suoi genitori e altre tre persone: uno zio, Danish Hasnain, e i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz).
La ragazza ha rifiutato di sposare un cugino in Pakistan. Aveva subito minacce e violenze per questo motivo, tanto da aver denunciato e chiesto aiuto ai servizi sociali ed è stata ospitata in una comunità minorile. Un giorno era tornata a casa per recuperare i suoi documenti. Questa decisione è stata fatale.
Saman Abbas, anche la sorella del padre avallava il delitto
Il 19 novembre è stato ritrovato un cadavere in un vecchio casolare abbandonato, poco distante dalla casa della famiglia Abbas. Le analisi hanno confermato che si trattava proprio del corpo della giovane Saman. L’esame autoptico ha evidenziato frattura al collo che farebbe pensare allo strangolamento come causa della morte.
Durante l’udienza per il processo dell’omicidio è emerso che un’altra persona era a conoscenza del delitto e lo avrebbe addirittura avallato. Si tratta della zia paterna della vittima, una donna di nome Shamsa Batool, residente in Inghilterra. A rivelarlo è stato il maggiore dei carabinieri Maurizio Pallante, comandante del nucleo investigativo, chiamato come testimone dal pm Laura Galli.
A quanto pare, a inchiodare Shamsa Batool sarebbe un messaggio vocale in cui lei stessa dice che l’unico modo per ripristinare la rispettabilità della famiglia, persa dopo il rifiuto di Saman di acconsentire a un matrimonio combinato, sarebbe stato quello di far fuori la ragazza.
Il maggiore Pallante ha anche descritto quanto avvenuto il 29 aprile 2021, giorno precedente alla scomparsa della ragazza. Alcune immagini colta da telecamere ritraggono i familiari di Saman con delle pale, come se stessero facendo le “prove generali del delitto”.
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 21 aprile, è avvenuto un sopralluogo da parte della Corte, degli imputati, degli avvocati e delle parti civili, nella casa di Novellara in cui risiedeva la famiglia Abbas. La prossima udienza è fissata per il 12 maggio.