Diana Pifferi: tracce di ansiolitici nel sangue della bambina morta di stenti

Dalle analisi autoptiche della piccola Diana Pifferi, lasciata morire dalla mamma di stenti, vengono fuori tracce di tranquillanti nel sangue. 

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi – IMilanesi.it

Lo scorso luglio, una notizia orribile ha sconvolto la cronaca italiana: la piccola Diana Pifferi, 18 mesi, muore abbandonata a sé stessa dalla mamma, Alessia.

La donna è stata arrestata e ora arrivano i risultati delle analisi effettuate sul sangue e sul corpo della piccola, dai quali escono fuori tracce di tranquillanti. Ecco cosa è stato scoperto dai medici legali.

I risultati delle analisi su Diana Pifferi: tracce di ansiolitici

Aveva solo 18 mesi Diana Pifferi quando ha perso la vita, abbandonata a casa da sola dalla mamma Alessia per sei giorni a luglio.

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi – IMilanesi.t

Ora, questo ottobre, arrivano le analisi tossicologiche fatte nel sangue e sul corpo della bambina, in particolare sui capelli. e pare che i risultati portino a galla tracce di benzodiazepine, ovvero un tranquillante.

Dalle ricostruzioni degli inquirenti, in base ai risultati degli esami effettuati dai medici legali, pare che Alessia Pifferi abbia somministrato la sostanza alla piccola di un anno e mezzo, prima di lasciarla a casa.

La sostanza trovata nel sangue di Diana, infatti, è compatibile con le gocce trovate nel flaconcino di En, che si trovava in casa dopo il ritrovamento del corpicino della piccola.

La madre, una volta interrogata dopo l’arresto, aveva negato di aver dato a sua figlia queste gocce, ma le analisi diffuse ora alle autorità potrebbero confermare proprio il contrario.

Inoltre, i testimoni che sono stati interrogati dopo l’accaduto, ovvero i vicini di casa, hanno confermato che in quei giorni non hanno sentito neanche un pianto, quindi può darsi che Diana fosse stata sedata dalla mamma.

Ovviamente, si attendono i dettagli dell’autopsia, che daranno così un quadro preciso per continuare ad andare avanti con le indagini, per ricostruire a pieno la tragica vicenda di Diana Pifferi.

Probabilmente, la già gravissima situazione di Alessia Pifferi diventerà ancora peggio dopo queste scoperte, quindi la sua condanna potrebbe ancora cambiare.

Cosa è successo alla piccola Diana Pifferi.

Lo scorso luglio, Alessia Pifferi, 37 anni, viene accusata di omicidio: la vittima è la sua bambina di un anno e mezzo, Diana, abbandonata nella loro casa a Ponte Lambro per sei giorni.

Alessia, infatti, è partita per una vacanza dal compagno, in provincia di Bergamo, lasciando la piccola sola, in un lettino da campeggio.

La donna giustifica l’assenza della bambina con una scusa, dicendo che Diana si trovava con la sorella al mare.

Diana è morta di stenti e la mamma è stata arrestata, accusata di omicidio, probabilmente rischiando anche l’ergastolo.

In carcere, sotto interrogatorio, ha raccontato di aver pensato di tornare a casa in quei giorni, ma di aver cambiato idea a causa di un litigio con il suo compagno, Mario Angelo D’Ambrosio.

È stata poi proprio lei, una volta tornata a casa a chiamare i soccorsi, ma per la bambina di 18 mesi non c’è stato più niente da fare.

Avrebbe poi chiamato anche D’Ambrosio, lasciandolo senza parole come lui stesso ha ammesso.

Ora, si attende il proseguimento delle indagini per capire quale sarà il prossimo esito della condanna di Alessia Pifferi.

 

 

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