Doccia fredda per questi pensionati, avranno meno soldi sul cedolino: chi e quando

Scopriamo per quale motivo alcuni pensionati riceveranno meno soldi sul proprio cedolino mensile. Ecco i dettagli.

Penna con il foglio
Penna con il foglio -imilanesi.nanopress.it

Ricevere meno soldi al mese sulla pensione è qualcosa che, come normale che sia, non farebbe piacere a nessuno. L’argomento relativo alle pensioni è qualcosa che crea spesso malumori nelle persone. E ciò, non solo per le somme mensile che non accontentano tutti, ma anche per il fatto che in Italia si va in pensione, mediamente, troppo tardi.

La pensione di vecchiaia, infatti, scatta a 67 anni e la condizione necessaria affinché si possa ricevere l’assegno mensile è quella di aver versato almeno 20 anni di contributi nel corso della propria vita lavorativa.

Sarà possibile, poi, andare in pensione anche alcuni anni prima, per mezzo della cosiddetta pensione anticipata. In tal caso, però sarà necessario aver versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di essi per le donne.

In questo articolo, però, non abbiamo intenzione di effettuare un discorso generale sulle pensioni, ma di informare il lettore su un’amara sorpresa che riceveranno da agosto in poi alcuni pensionati del nostro Paese. Essi, infatti, potranno contare su una somma in denaro inferiore ogni mese. Scopriamo il perché.

Meno soldi per questi pensionati: ecco il motivo

Nel nostro Paese ci sono oltre 16 milioni di persone in pensione. Oltre alla pensione di vecchiaia e a quella anticipata, i pensionati possono ricevere anche altre forme diverse di pensione. Ci riferiamo a quella di invalidità o a quella di reversibilità. L’amara sorpresa, oggetto del nostro articolo, farà riferimento proprio a quest’ultimo sostegno pensionistico. Ecco i dettagli.

Pensione
Pensione – iMilanesi.Nanopress.it

La pensione di reversibilità è una forma di aiuto pensionistico riservata ai familiari prossimi di un pensionato o di un lavoratore deceduto anticipatamente. Questo sostegno è direttamente collegato allo stipendio o alla pensione ricevuta dalla persona in questione prima della sua morte.

I calcoli sulla pensione di reversibilità che spettano ai parenti prossimi non sono semplicissimi e variano in base alle varie situazioni. In linea di massima, il coniuge sopravvissuto potrà contare su un assegno di reversibilità pari al 60% della pensione del deceduto. Questa percentuale sale al 70% per i figli unici minori o disabili e si abbassa al 20% per tutti gli altri figli.

Tutto questo se il coniuge ha diritto al ricevimento della pensione. Se, invece, quest’ultimo non è presente o non ha diritto alla pensione di reversibilità, allora le percentuali saranno del 40% per ogni figlio e del 15% per eventuali fratelli del deceduto.

Le restrizioni sul ricevimento di tale assegno di reversibilità, poi, riguardano anche l’effettiva situazione finanziaria della persona rimasta in vita. Che doccia fredda riceveranno alcuni pensionati in tal senso? Ecco tutti i pensionati che potranno contare su meno soldi sul proprio cedolino. Analizziamo tutti i dettagli.

L’amara sorpresa sul cedolino

A partire da agosto 2023 scatteranno alcuni specifici controlli da parte dell’INPS in merito ad alcuni pensionati che ricevono l’assegno mensile in riferimento alla pensione di reversibilità.

Come si evince dal sito money.it, infatti, l’INPS effettuerà dei rigorosi controlli sui redditi percepiti dal pensionato superstite nel 2019 e nel 2020. Essi, infatti, non dovranno essere maggiori di alcune soglie.

Meno soldi sulla pensione
Meno soldi sulla pensione – iMilanesi.Nanopress.it

Nel caso in cui, invece, si dovesse aver superato determinate soglie, allora l’INPS provvederà al recupero dei soldi, per mezzo di alcuni tagli sulla pensione di reversibilità. Questi controlli fanno riferimento al 2020. Chi all’epoca non percepiva questo sostegno, allora non rischierà alcun taglio in tal senso.

Veniamo alle cifre. La pensione di reversibilità sarà ridotta del 25% in caso di reddito maggiore a 22.315,42 euro, vale a dire a una somma pari a tre volte quella del trattamento minimo INPS.

Essa sarà ridotta del 40% per redditi maggiori a 4 volte, ma inferiori a 5, il trattamento minimo INPS, pari a 29.753,88 euro. La riduzione sarà, addirittura, del 50% se il reddito è 5 volte maggiore del trattamento minimo INPS, vale a dire se esso è maggiore della cifra di 37.192,35 euro.

Se, dunque, in seguito ai controlli, la pensione di reversibilità dovesse essere superiore a tali soglie, il pensionato avrà molti soldi in meno sulla propria pensione di reversibilità. In tal caso, da agosto di quest’anno, l’INPS procederà al recupero delle somme in denaro per mezzo di trattenute sulle pensioni, fino a un quinto della stessa. Il recupero potrà avvenire fino a un massimo di 60 rate. Una vera e propria doccia gelata.

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