Donne e uomini in pensione a 51 anni, l’INPS chiede questi 2 importanti requisiti

Andare in pensione a 51 è possibile, ma solo se si possiedono determinati requisiti. Ecco quali sono e come fare.

Donne e uomini
Donne e uomini – Imilanesi.Nanopress.it

Andare in pensione è per molti ancora oggi un sogno irraggiungibile, a motivo dell’età fissata per la pensione ordinaria di vecchiaia, 67 anni. Per questo, sempre più lavoratori cercano soluzioni per riuscire a lasciare il mondo del lavoro qualche anno prima dell’età prevista. Ma è davvero possibile andare in pensione a 51 anni? Si, a patto di rispettare determinate condizioni. Vediamo. 

Chi può andare in pensione a 51 anni

L’ordinamento italiano prevede la possibilità di andare in pensione a 51 anni anziché 67, ma solo soddisfacendo determinati requisiti. In particolare, la possibilità di usufruire della pensione agevolata è aperta a coloro che appartengono alle categorie protette.  Nello specifico, appartengono alle categorie protette coloro che:

  • hanno minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o qualche tipo di handicap intellettivo che riducono la loro capacità lavorativa fino al 45%;
  • invalidi del lavoro con invalidità maggiore del 33%;
  • sordomuti o non vedenti;
  • invalidi di servizio, invalidi di guerra o invalidi civili di guerra;
  • vittime di terrorismo o superstiti di vittime di incidenti sul lavoro o in guerra.

Pensione a 51 anni per donne non vedenti

Nell’ambito delle categorie protette, possono andare in pensione a 51 anni le donne non vedenti che abbiano maturato almeno 10 anni di contributi. Queste lavoratrici, inoltre, devono aver perso la vista prima di iniziare a lavorare o dopo la prima volta che hanno versato i contributi. 

Pensione a 51 anni
Andare in pensione a 51 anni è possibile per alcune categorie – Imilanesi.it

Per quanto riguarda il grado di disabilità riconosciuta, le lavoratrici in questione devono essere completamente cieche o avere un residuo visivo minore di un decimo. Una volta fatta richiesta per andare in pensione a 51 anni, si ha a disposizione una finestra temporale di 12 mesi. 

Per quanto riguarda gli uomini affetti da cecità, anche loro possono andare in pensione qualche anno prima. Nel loro caso, la pensione è anticipata a 56 anni, con 10 di contributi e una finestra mobile di 12 mesi

Questi requisiti cambiano ancora in caso di lavoratori autonomi. Le lavoratrici autonome ,infatti, possono andare in pensione a 56 anni, mentre i lavoratori a 61. Per entrambi i sessi, poi, si devono avere almeno 10 anni di contributi, e viene attivata una finestra mobile di 18 mesi. 

Agevolazioni per le categorie protette

Oltre alla pensione agevolata, la Legge italiana prevede anche l’inserimento agevolato nel mondo del lavoro per coloro che fanno parte delle categorie protette. Questo significa che aziende e datori di lavoro sono obbligati per legge ad assumere un certo numero di lavoratori appartenenti alle categorie protette, in base al numero di dipendenti.

Pensione a 51 anni
Pensione a 51 anni con 10 di contributi – Imilanesi.it

Nello specifico, aziende che hanno da 15 a 36 dipendenti devono assumere almeno 1 lavoratore appartenente alle categorie protette, che diventano almeno 2 per aziende da 36 a 50 dipendenti. Aziende più grandi, con più di 50 dipendenti, devono inserire nel loro organico il 7% di lavoratori appartenenti alle categorie protette. I lavoratori in questione devono essere iscritti presso i Centri per l’impiego di competenza del loro Comune

Alternative alla pensione a 51 anni: le deroghe Amato

Nel caso in cui un lavoratore o una lavoratrice non vedente non possiedano i requisiti per usufruire della pensione anticipata a 51 anni, possono sfruttare le deroghe Amato. Questa soluzione si rivolge nello specifico a coloro che avevano versato meno di 10 anni di contributi all’insorgere della cecità. La misura prevede la pensione anticipata a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini.

I lavoratori che vogliono utilizzare le deroghe Amato, però, devono aver versato 15 anni di contributi, e hanno a disposizione una finestra di 12 mesi. Quest’ultima passa a 18 mesi per i lavoratori autonomi, che possono usufruire della stessa opzione andando in pensione a 66 anni per gli uomini e 61 per le donne, sempre con 15 anni di contributi. 

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