Con “Opzione donna” le donne possono andare in pensione a 59 anni, ma solo se sono in possesso di alcuni requisiti. Scopriamoli insieme.
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Esiste un sistema che consente alle donne in carriera di poter accedere prima alla pensione. Si tratta dunque di una possibilità di accesso alla pensione anticipata, ma solo entro i limiti di alcuni requisiti. Opzione donna è un’opportunità che vale sia per le lavoratrici dipendenti che per quelle autonome. Non è una misura ampiamente sfruttata: a volte non è molto conveniente dal punto di vista economico.
Sta a chi si trova nella posizione di poterne usufruire fare un bilancio tra i lati positivi e i lati negativi di Opzione donna. Vediamo come funziona.
Opzione donna, come funziona
Di norma l’età stabilita per accedere alla pensione di anzianità è di 67 anni, ma con Opzione donna è possibile ritirarsi dal mondo del lavoro molto prima. Infatti viene data la possibilità di andare in pensione a 58 anni alle donne che lavorano come dipendenti e a 59 anni alle donne che lavorano a titolo autonomo. Ci sono ovviamente delle condizioni e dei requisiti imprescindibili per ottenere un’agevolazione del genere.
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Essere dipendente o lavoratrice autonoma non fa differenza, l’importante è aver compiuto 58 anni se dipendenti e 59 se autonome. Quest’anno Opzione donna vale per tutte coloro nate nel 1964-1963 o prima. L’altra condizione riguarda i contributi versati durante gli anni di lavoro. Gli anni di contribuzione devono essere almeno 35. Prima di poter ottenere tale agevolazione deve passare un periodo detto “finestra” che è di 12 mesi per le dipendenti. Per le autonome la “finestra” è di 18 mesi. Coloro che lavorano in ambito scolastico aspetteranno sempre 12 mesi di tempo: il primo settembre ogni anno.
Contributi e caratteristiche
Come già detto, per ottenere questa liquidazione, bisognerà aver accumulato in totale 35 anni di contributi versati. I contributi che valgono nel conteggio sono quelli accreditati al netto di periodi di malattia e dei periodi di disoccupazione. Però, come tutti sappiamo, lo Stato non regala nulla così facilmente: ci deve essere sempre qualcosa da dare in cambio, specie se si tratta di smettere di lavorare molto prima del previsto.
Un beneficio di tale portata prevede vantaggi da un lato e svantaggi grossi dall’altro. Infatti accedere all’Opzione donna significa necessariamente subire un ricalcolo contributivo penalizzante. Questo ricalcolo determina in tutti i casi un taglio di almeno il 30% di soldi. Dunque la conseguenza è questa, bisogna capire se si è nelle condizioni di accettarla.
Ecco quali sono le procedure per fare richiesta.
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Come fare richiesta
Per ottenere la pensione anticipata di Opzione donna basterà visitare il sito web dell’INPS e da lì effettuare tutta la procedura online. Importante è essere in possesso di una valida identità digitale come Spid o CIE. All’interno del sito è presente la sezione denominata “Prestazione e servizi”: accedendo a questa sezione si potrà cliccare su “Opzione donna”. Bisognerà dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti con la rispettiva documentazione.
Se non si desidera fare richiesta tramite web si può procedere tramite i classici canali: telefonare al numero 803164 (rete fissa) o 06164164 (rete mobile) oppure recarsi di persona presso un CAF.