Una pericolosa invasione sta mettendo in pericolo l’ecosistema del Lago di Garda. Che cosa sta accadendo? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito a questa situazione allarmante.
Il Lago di Garda è il lago italiano che ha la superficie più estesa. Essa, infatti, tocca il valore di 370 km², superando enormemente il Lago Maggiore e il Lago di Como. Questa zona è molto frequentata da turisti provenienti da ogni parte d’Italia e da moltissimi Paesi in tutto il mondo.
La bellezza naturalistica del Lago di Garda è riconosciuta un po’ da tutti. Il lago è situato al confine fra tre regioni – la Lombardia, il Veneto e il Trentino – e abbraccia le province di Brescia, di Verona e di Trento.
Sono tantissimi gli scorci incantevoli che si possono ammirare da vari punti. Sono in molti a concordare come uno dei più caratteristici sia lo scorcio che si può intravedere da Punta Larici. Anche Limone sul Garda è uno dei Comuni maggiormente iconici e “speciali” da visitare, grazie alla pista ciclabile sospesa che si affaccia a strapiombo sulle acque del lago. Il panorama è davvero da togliere il fiato.
Da qualche tempo, però, migliaia di turisti e di esperti di tematiche ambientali, hanno riscontrato una vera e propria invasione di una particolare specie animale. Essa sta minacciando l’ambiente del Lago di Garda. Di quale animale parliamo? Per quale motivo è così pericoloso? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
La preoccupante invasione sul Lago di Garda: ecco i dettagli
La flora e la fauna del Lago di Garda sono molto ricche di piante sempreverdi, arbusti e di specie ittiche. In questa zona, inoltre, sono presenti alcune specie vegetali e animali uniche nel loro genere. Dei veri e propri endemismi, vale a dire specie che “risiedono” solo ed esclusivamente sul Lago di Garda.
Anche per questo motivo, diventa importantissimo preservare queste rarissime specie vegetali e animali. Restando solo sulle specie ittiche, nel territorio del Lago di Garda ne risiedono oltre 30. Il carpione del Garda, per esempio, vive solo ed esclusivamente qui. Altri pesci presenti in queste acque sono le tinche, i lucci, le alborelle, le trote lacustri e tante altre ancora.
Molte di queste specie ittiche, però, sono messe a dura prova dal cambiamento climatico e da una pericolosa invasione. Molti pesci, infatti, “emigrano” verso le acque più fredde del Lago – situate a Nord. Inoltre, vengono attaccate quotidianamente da alcuni uccelli predatori, come i cormorani.
Per quale motivo la presenza di molti cormorani rischia di essere deleteria per tutte le specie ittiche del Lago di Garda (e non solo)? Ecco tutti i dettagli su questa pericolosa invasione che è stata riscontrata di recente in questo territorio.
L’allarmante situazione relativa ai cormorani
I cormorani sono dei veri e propri predatori di pesci. Ogni giorno, un singolo cormorano per poter soddisfare i propri bisogni primari ha necessità di mangiare circa mezzo chilo di pesce fresco. Una situazione davvero problematica per tutti i pescatori presenti sul Lago di Garda e su diversi altri laghi del Nord, come quello d’Iseo.
La presenza di questi uccelli predatori rischia di impoverire enormemente le specie ittiche autoctone presenti nelle acque del più esteso lago del nostro Paese. Da un calcolo approssimativo effettuate da alcune associazione di pescatori, è emerso che sono presenti oltre 700 cormorani in pianta stabile, in grado di mangiare oltre 150 milioni di tonnellate di pesce fresco ogni anno.
Una situazione sempre più grave. Questa specie, stando ai pescatori, è assolutamente da contenere per l’ecosistema del Lago di Garda. Contro questa posizione, è arrivato il secco no degli ambientalisti, i quali sostengono come i cormorani siano una specie da proteggere.
Di contro, i pescatori chiedono anche di proteggere le tante specie ittiche che “frequentano” le acque del Lago di Garda. Anche i pesci, quindi, andrebbero salvaguardati.
C’è, però, anche un altro grido di allarme messo in circolo dai pescatori. I cormorani, infatti, sarebbero portatori di una malattia letale per alcune altre specie di uccelli autoctone, fra le quali i piccioni e i gabbiani.