In arrivo arretrati in busta paga e aumenti per alcune categorie di lavoratori pubblici. Le trattative sono in corso, ecco di chi si parla.
Sono in corso in questi giorni le trattative per stabilire le varie voci dei rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici. Da una parte, i sindacati, dall’altra l’Aran. Si discute quindi anche dell’adeguamento degli stipendi dei lavoratori pubblici statali, in particolare di alcune figure. Il verdetto finale è comunque atteso dopo le festività pasquali. Si parla quindi di aumenti degli stipendi di alcuni dipendenti pubblici, ma vediamo più nello specifico a chi ci riferiamo.
Dopo l’adeguamento di arretrati e stipendi dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, è la volta dei dirigenti di prima e seconda fascia. In particolare, questi dirigenti riceveranno gli arretrati per il biennio 2019-2021. In seguito, otterranno anche gli aumenti in base al loro ruolo tra il 2019 e il 2020.
I dirigenti della Pubblica Amministrazione di prima e seconda fascia sono figure professionali di alto livello che operano all’interno della Pubblica Amministrazione italiana. I dirigenti di prima fascia sono soggetti che detengono una posizione dirigenziale di massimo livello all’interno di un ministero, un’agenzia, istituzione o di un altro organismo pubblico.
Questi dirigenti sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Consiglio dei ministri. Possono assumere la carica di dirigente di prima fascia solo coloro che hanno conseguito il diploma di laurea magistrale o specialistica, o un titolo di studio equivalente. Inoltre, devono dimostrare un’esperienza professionale specifica di almeno 4 anni.
I dirigenti di seconda fascia, invece, sono figure professionali che operano all’interno dei dipartimenti e delle strutture di livello inferiore all’interno dell’Amministrazione pubblica. Possono assumere la carica di dirigente di seconda fascia coloro che hanno conseguito il diploma di laurea triennale o magistrale o un titolo di studio equivalente. Inoltre, devono dimostrare un’esperienza professionale specifica di almeno due anni. La nomina dei dirigenti di seconda fascia avviene con decreto del Ministro competente, su proposta del dirigente di prima fascia responsabile del settore.
In entrambi i casi, i dirigenti della Pubblica Amministrazione hanno il compito di gestire e coordinare il lavoro dei dipendenti pubblici che operano sotto la loro supervisione. Sono responsabili della definizione degli obiettivi strategici e dell’attuazione delle politiche governative. Inoltre, hanno il compito di garantire la corretta applicazione delle leggi e delle normative.
E poi, devono assicurare il rispetto dei principi di legalità, trasparenza, imparzialità e buona amministrazione. I dirigenti della Pubblica Amministrazione, quindi, sono figure professionali di fondamentale importanza per il funzionamento della macchina amministrativa italiana.
Per quanto riguarda l’adeguamento dello stipendio alla posizione occupata, si parla di 95 euro lordi in più per ogni mensilità del 2019, anche stavolta tredicesima inclusa. L’aumento ammonta poi a 170 euro lordi per il 2021. Sommando tutti questi numeri, quindi, un dirigente di prima fascia guadagnerà in busta paga un aumento di 15500 euro lordi.
La situazione cambia leggermente per i dirigenti di seconda fascia. Questi ultimi riceveranno infatti circa 195 euro lordi dal 2019 in poi. In totale quindi, questi lavoratori troveranno in busta paga un aumento di circa 8500 euro.
In questo quadro di aumenti e arretrati, bisogna tenere a mente che le nuove norme stabilite dal governo Draghi attraverso la Legge di Bilancio 2021 impongono un limite alla retribuzione dei dirigenti. Questa, infatti, non può andare oltre i 240 mila euro all’anno.
Per questo motivo, una buona parte dei dirigenti di prima e seconda fascia interessati dagli aumenti e arretrati potrebbe non riceverli completamente.
Questi lavoratori infatti ricevono al momento uno stipendio annuale che si avvicina di molto al tetto massimo stabilito. E questa è proprio una delle questioni da dirimere nelle trattative in corso, perciò si dovrà attendere per conoscere l’esito finale della discussione.