Fuga Artem Uss, Nordio avvia azione disciplinare sui giudici

La fuga dell’imprenditore Russo Artem Uss, ha fatto scatenare un vero e proprio caso, tanto che il Ministero della Giustizia ha deciso di avviare un procedimento disciplinare nei confronti dei giudici della Corte d’Appello di Milano, accusati di negligenza grave e inescusabile. 

imprenditore Artem Uss
imprenditore Artem Uss-Imilanesi.Nanopress.it

Ricordiamo che il 25 novembre 2022 sono stati concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al quarantenne Artem Uss, successivamente evaso e poi ritrovato in Russia.

Il Corriere della Sera e la Repubblica, riportano la notizia secondo la quale il ministro Nordio avrebbe addebitato la colpa di quanto accaduto ai tre giudici che si sono occupati del caso e che hanno scelto per lui la pena dei domiciliari senza considerare il fatto che il l’imprenditore avrebbe avuto diverse vie di fuga.

Il ministro Nordio accusa i giudici di negligenza

L’accusa del ministro è non aver valutato il concreto ed elevato pericolo di fuga del giovane quarantenne. I giudici avevano pensato di risolvere la problematica applicando il braccialetto elettronico, per tenere l’imprenditore sotto controllo. Commettendo ancora una volta una grave negligenza che poi ha condotto alla fuga avvenuta il 22 marzo dopo i controlli delle forze dell’ordine.

Artem Uss stava scontando i suoi domiciliari he stavo ascoltando a Basiglio nel Milanese, dopo essere stato arrestato il 17 ottobre a Malpensa. Inizialmente aveva trascorso dei mesi in carcere, poi sotto decisione dei giudici sotto inchiesta aveva ottenuto i domiciliari dai quali è fuggito probabilmente grazie ad aiuti che gli hanno consentito di raggiungere la Russia senza dare nell’occhio e senza lasciare traccia.

Durante la seduta che avrà luogo domani alla Camera, alle ore 14:00 si prenderanno delle decisioni importanti in merito alla questione. Alla riunione parteciperà il ministro Carlo Nordio.

Il perché dell’arresto e gli attimi dopo l’intervento delle forze dell’ordine

Al momento dell’arresto, Uss stava per salire su un volo per Istanbul. Le autorità russe hanno subito gridato al complotto e hanno minacciato delle gravi conseguenze per il fermo da loro considerato ingiusto. La giustizia americana ha formalizzato per l’occasione ben 12 capi d’accusa. Insieme a lui presenti quattro indagati. La procura di Brooklyn dichiara che Uss e Yuri Orekhov, suo alleato, avrebbero usato la società Nda GmbH da copertura per poter vendere al mercato nero barili di petrolio dal Venezuela a clienti sia russi che cinesi.

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Il suo collaboratore Orekhov, è stato arrestato in Germania, sospettato anche di aver utilizzato delle società di comodo per procurarsi delle tecnologie militari americane come alcune componenti per dei sistemi missilistici, per i satelliti o per i radar. Uss si è subito opposto all’estradizione, per questo il caso è finito tra le mani dell’Italia. Ad ogni modo la questione sta per diventare un caso diplomatico non soltanto per la Russia, ma anche per il nostro Paese.

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