Il caso Artem Uss non smette di creare polemiche e discussioni. L’ultima si è scatenata contro Nordio, il ministro che ha richiesto un provvedimento disciplinare per i tre magistrati che accettarono i domiciliari all’imprenditore Russo, accusato di aver commesso reati gravi.
Gli avvocati in difesa dei tre giudici della Corte d’Appello di Milano, in questi giorni si sono schierati contro il ministro Nordio. Quest’ultimo ha richiesto ulteriori controlli sui lavoro svolto dai giudici che hanno concesso i domiciliari ad Artem Uss. Tutto nonostante fosse ritenuto una persona ad elevato rischio di fuga.
L’associazione Nazionale magistrati che ha riunito i togati a Palazzo di Giustizia, ha sottolineato di avere bisogno di tempo per la valutazione di alcuni elementi per poi prendere una decisione. Ad ogni modo alla camera penale, è stata giudicata inammissibile qualsiasi interferenza interna per l’esercizio della funzione giurisdizionale.
Gli avvertimenti lanciati dagli Stati Uniti d’America e dalla Russia
Gli Stati Uniti avevano lanciato un vero e proprio avvertimento affermando che in Italia sei persone negli ultimi tre anni sono riuscite a scappare dai domiciliari mentre erano in attesa di estradizione oltreoceano. Un’altra intromissione era arrivata dalla Federazione Russa con la portavoce del ministro degli Esteri.
Artem Uss, dopo essere riuscito a scappare ha ringraziato pubblicamente tutti i paesi che lo hanno aiutato e le persone forti che lo hanno assistito, compreso il governatore Alexander nonché padre di Uss e grande amico di Putin.
Magistrati agguerriti contro Nordio, giovedì è atteso alla camera insieme al ministro Piantedosi
Magistrati e avvocati adesso sono agguerriti contro Nordio, per cui la questione probabilmente non finirà qui. Giovedì Nordio è atteso alla camera, lì si svolgerà un’informativa e un’interrogazione. Parteciperà insieme a lui anche il ministro Matteo Piantedosi del Viminale.
A richiedere l’interrogazione sono stati Riccardo Maggie e Benedetto Della Vedova che vogliono sapere di più per scoprire che cosa è stato fatto dai servizi segreti italiani per controllare Uss e limitare più possibile il rischio di una eventuale fuga, visto che dato che deve rispondere di reati importanti quali traffico di petrolio e di tecnologia militare.
I magistrati provano a difendere la loro autonomia
I magistrati vogliono difendere la loro autonomia. Allo stesso tempo bisogna chiarire i fatti perché è il Governo che è chiamato a rispondere della figuraccia fatta dai politici. Adesso la domanda che tutti i cittadini si pongono è la seguente. perché i cellulari di Artem Uss sono stati sequestrati soltanto tre mesi e mezzo dopo la decisione da parte dei giudici di affidarlo ai domiciliari?
La seconda è quella che si pone anche Nordio. Ovvero perché se Artem Uss era già considerato un elemento pericoloso, che con alta probabilità avrebbe tentato la fuga non è stato portato in carcere? Certamente se fosse stato condotto in carcere, non sarebbe fuggito. Invece ha ricevuto aiuti da tutti. I responsabili della sua fuga sono in tanti, anzi in troppi.