I punti panoramici più mozzafiato della Lombardia: da ammirare il prima possibile

A pochi chilometri dal capoluogo lombardo ci sono posti che regalano panorami unici, da ammirare immersi in una natura incontaminata.

Parco
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Uno tra i panorami più belli del nord italia c’è il Balcone sui Tre Laghi. Situato nelle vicinanze della metropoli milanese è un’oasi di pace e di tranquillità. Si affaccia, oltre che sulla Lombardia, anche sul Piemonte trovandosi proprio sul confine delle due regioni.

Un luogo ideale per tutti coloro che amano camminare a contatto con la natura. Una vera ricarica di energia per un weekend lontano dallo smog e dal caos cittadino. Il tempo di percorrenza è circa di tre ore, su un dislivello di 679 metri.

Si tratta di un tratto escursionistico lungo nove chilometri segnalato con la striscia biancorossa. Il punto di partenza è Mergozzo. Per raggiungerlo da Milano si deve percorrere la strada statale 34, che costeggia il suggestivo Lago Maggiore.

Si lascia, poi, in paese la macchina e si segue un itinerario nel verde ben segnalato. Si arriva, così, al  borgo di Bracchio che conduce verso Piazza Fontana. Successivamente si svolta verso il bivio per Vercio.

Parco Val Grande

Seguendo il sentiero, sempre ben indicato dalla striscia biancarossa, ci si inoltra nel bosco. Il percorso si snoda all’interno del Parco Val Grande, una zona ricca di natura e di storia. La prima salita apre ad un punto panoramico che si allarga sul Lago di Mergozzo.

Lì si trova anche una cappella votiva. Continuando oltre si incontra un secondo punto da ammirare, la cosiddetta Conca di Vercio. In questa zona sorgono una piccola chiesa ed un eremo. Il tratto prosegue oltre e si arriva alla destinazione finale.

Si tratta del meraviglioso Balcone sui Tre Laghi, situato sulle colline di Nebbiun. Il nome già spiega tutto. Nelle giornate limpide, infatti, si vedono i laghi Maggiore, di Mergozzo e di Orta. Il Parco Val Grande che racchiude l’intero percorso, ha una storia antica legata al concetto della sopravvivenza.

Parco Val Grande
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Le comunità che ci vivevano risalgono, infatti, all’antica Roma o, in alcuni casi, addirittura all’Età del Ferro. Non avevano una vita facile, ma trovavano sempre il modo di trarre l’essenziale delle risorse dalla natura.

Per esempio, per raccogliere l’acqua piovana, che spesso scarseggiava, usavano delle conche di pietra. Prima di addentrarsi lungo l’itinerario è sempre buona cosa informarsi sull’agibilità e sul meteo.

Due cammini

Meglio scegliere, infatti, giornate limpide anche per godersi il magnifico panorama. Per il ritorno è possibile scegliere tra due cammini differenti che danno visuali diverse. Uno prosegue lungo la strada per Bracchio.

Questa offre panorami sulle Valli Anzasca e Antrona fino ad abbracciare il Monte Rosa. L’altra via, invece, è quella per Alpe Curt di Nus e Alpe Ruspesso, che passa accanto al rifugio dell’Alpe Ompio.

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